Caserta. Il day after, se possibile, per i pirati Iptv è ancora peggio del giorno del blitz. Ieri sera in molti hanno già avvertito i primi effetti della maxi operazione di Guardia di Finanza e Polizia che ha di fatto disattivato il “pezzotto” di 700mila italiani. Un servizio illecito al quale farebbero riferimento attualmente 5 milioni di nostri connazionali ma che da ieri sta cominciando a scricchiolare, non solo dal punto di vista legale, ma anche e soprattutto per la qualità del servizio.
Ieri sera molti “abbonati” del pezzotto non hanno potuto gustarsi la serata di Champions League; qualcuno ha visto solo lo schermo nero per il segnale oscurato, altri sono riusciti ad assistere in poltrona solo al secondo tempo di Atletico Madrid-Juventus, l’appuntamento clou del mercoledì sera di Coppa trasmesso in esclusiva da Sky. E le proteste (ovviamente ufficiose) non sono mancate al punto che molti fornitori del servizio hanno dovuto utilizzare le chat “di lavoro” per rassicurare gli utenti, anche se molti in queste ore temono che la mancata visione di Sky e Netflix sia il minimo disagio di fronte alla prospettiva di una multa da 25mila euro.
“Siamo di fronte alla più imponente operazione mai fatta negli ultimi anni” ha provato a giustificarsi un “fornitore” con un cliente arrabbiato. “Qualcuno ancora riesce a vedere qualcosa” gli ha fatto eco un altro. Comune è però l’invito alla calma nei gruppi WhatsApp dedicati all’Iptv sia per evitare di perdere clienti che per far calare l’attenzione. “Vi invito a non andare in panico: chi vede ancora è su server dedicati, chi non vede è su server spenti in via precauzionale al momento del blackout”.
I pirati insomma tranquillizzano: pochi giorni di lavoro e tutto tornerà alla normalità secondo loro. Una piccola fuga dal Pezzotto però già c’è stata: la conferma della Guardia di Finanza di Napoli che saranno perseguiti anche gli utenti lascia in pochi tranquilli. Si rischia una condanna da 6 mesi a 3 anni e una multa fino a 25mila euro e le fiamme gialle sanno già come individuare gli “abbonati”. Indirizzo ip del collegamento internet di casa e quella ricarica postepay potrebbe costarvi molto più cara di una partita di Champions saltata.
“Al momento non sono emersi collegamenti con la criminalità organizzata, ma le indagini proseguono e saranno valutati con attenzione soprattutto i flussi finanziari”. Lo ha sottolineato il colonnello Giovanni Reccia, comandante del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di finanza, nella conferenza stampa sui risultati dell’operazione internazionale “Black IPTV” che ha consentito di smantellare una piattaforma che offriva illegalmente la visione di tutte le principali pay tv in cambio di un modico abbonamento mensile.