Nadia Toffa, un reparto di oncologia pediatrica con il suo nome

Nazionale. Si è spenta lo scorso 13 agosto dopo una lunga battaglia contro il cancro, Nadia Toffa, l’inviata del programma Tv le Iene.

 

Non è trascorso neppure un mese dal drammatico lutto che ha colpito l’Italia intera, ma in molti si stanno  già attivando per fare in modo che l’impegno di Nadia non vada perduto.

 

Tantissime le inchieste firmate proprio da lei sull’emergenza che attanaglia la Terra dei Fuochi, un impegno che aveva sviluppato molto prima che scoprisse di essere malata. Nelle diverse occasioni di lavoro che l’hanno portata a Napoli, Nadia aveva avuto modo di conoscere Padre Maurizio Patriciello, con il quale nacque sin da subito un rapporto di reciproca stima, tant’è che poco prima di morire la giornalista espresse la volontà che fosse proprio lui a celebrare i funerali che si sono tenuti il mese scorso presso la cattedrale di Brescia.

 

Insieme al problema della Terra dei Fuochi, Nadia ha trattato però anche la situazione dell’ Ilva di Taranto, la città che l’ha poi voluta cittadina onoraria e dove, grazie a una raccolta fondi partita quasi per gioco, è riuscita a realizzare un reparto di Oncoematologico Pediatrico.

A poco meno di un mese dalla sua morte sui social si sta diffondendo a macchia d’olio la petizione che chiede l’intitolazione dello stesso reparto proprio alla Toffa. Al momento le firme raggiunte sono 88.374 e gli ideatori chiedono che si arrivi almeno a 150.000.

 

Tutti possono partecipare all’iniziativa, basta cliccare qui e firmare: https://bit.ly/2kdQv4B.

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