TAV a Cancello, bufera sul cantiere: “Non ci lavorano operai locali”

Maddaloni. Dalle condizioni di lavoro non dignitose ai subappalti e dalle maestranze provenienti esclusivamennte da fuori provincia e regione, alle retribuzioni corrisposte in ritardo.

 

E’ quanto denuncia la Fillea-Cgil, il sindacato degli edili, attraverso la segretaria della federazione casertana Irene Velotti, in relazione al cantiere della Tav di Maddaloni, concernente la tratta Cancello-Frasso Telesino rientrante nella linea Napoli-Bari. Un cantiere visitato appena nel luglio scorso dal ministro dei Trasporto Toninelli, che ne parlo’ allora come di “una grande infrastruttura necessaria per il Sud”, lodando “il modello gestionale che – sottolineo’ – abbiamo replicato nel decreto sblocca-cantieri”.

 

“Al cantiere – spiega la Velotti – vi lavorano importanti realtà industriale ma anche tanti subappaltatori, nessuno dei quali proviene da Caserta e dalla Campania; molti sono calabresi, cosi’ anche i lavoratori. Ovviamente non ce la prendiamo con i lavoratori di altre regioni, che sono benvenuti, ma chiediamo che l’opera arricchisca anche un territorio come quello casertano in cui la disoccupazione e’ altissima, e in cui ci sarebbe tanto bisogno di lavorare, visto anche che altre opere fondamentali come il Policlinico universitario di Caserta sono ferme ormai da oltre un anno e mezzo”.

 

La Velotti lamenta anche i ritardi nelle retribuzioni, e condizioni di lavoro non degne. “I lavoratori non hanno la mensa, nonostante le ripetute sollecitazioni dei sindacati. Si tratta dunque di una grande opera che pero’ non ha un’organizzazione del lavoro corrispondente, come ci si dovrebbe attendere viste le aziende coinvolte”. Il 5 settembre i sindacati terranno un incontro al cantiere proprio per discutere di queste problematiche.

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