Mondragone. Niente acqua potabile, spogliatoi o bagni. E’ una nota Fiadel a svelare l’incresciosa situzione creatasi nel cantiere rifiuti di Mondragone.
“Non bastava la precaria condizione economica, a mettere in difficoltà i lavoratori del cantiere r.s.u. di Mondragone, a complicare le cose adesso si aggiunge anche il disagio, al quale sono sottoposti quotidianamente gli stessi, per la mancanza di un luogo di lavoro idoneo. Infatti, risulta che i lavoratori, siano costretti ad utilizzare un’area adibita sia a luogo di lavoro che al ricovero degli automezzi, risultando la stessa nettamente inadeguata poiché sprovvista di spogliatoi, docce, servizi igienici, acqua potabile, insomma una quarantina di lavoratori ammassati in un piazzale, e pensare che neanche sui barconi delle O.N.G. vengono trattati gli esseri umani.
Una vera e propria vergogna! Avevamo avuto la possibilità di esprimere tutto il nostro dissenso e le nostre perplessità, in occasione del recente incontro utile per formalizzare il passaggio di cantiere dei lavoratori, nella quale erano state sollevate dalla FIADEL le preoccupazioni legate sia alla condizione economica, poiché, i lavoratori risultano ancora in attesa di percepire il saldo dello stipendio di luglio dalla società uscente, la Senesi S.p.A., avendo percepito un misero acconto di 1.000 euro, sia per quella connessa alle normative vigenti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, poichè, l’azienda aveva fatto subito intendere chiaramente che non sarebbe stata in grado di fornire nell’immediato un luogo di lavoro idoneo, nemmeno il minimo sindacale. Ma come spesso accade in questo settore, ognuno tira l’acqua al proprio mulino, infischiandosene della salute e della sicurezza dei lavoratori, incluso il Comune di Mondragone, che in qualità di Committente, ha l’obbligo di vigilare e di controllare che l’azienda affidataria osservi le normative vigenti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e ma non solo.
Pertanto, in attesa che giunga la convocazione da parte della Prefettura di Caserta, alla quale è stato chiesto un incontro proclamando, nel contempo, lo stato di agitazione delle maestranze, così come previsto dalla L.146/90, la situazione rischia di sfuggire di mano e precipitare definitivamente andando fuori controllo. Auspichiamo in un immediato intervento dell’Amministrazione Comunale, alla quale nei prossimi giorni saranno ufficialmente segnalate le inosservanze al D.lgs. 81/08 e ss.mm.ii., dopodiché sarà presentata formale richiesta per l’applicazione dei poteri sostitutivi, affinché il Comune possa provvedere al pagamento diretto delle retribuzioni maturate dai lavoratori.”
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