“Tutta la verità sui 29 milioni di euro di debiti. Accusare De Lucia è un’infamia”

San Felice a Cancello. Importanti le dichiarazioni del professore Aniello Esposito alias ‘Manetta’, esperienza di lungo corso, e assessore al bilancio del Comune negli anni ’80.

 

Il tempo è galantuomo

 

“Il tempo è galantuomo – fa sapere – ed inesorabilmente fa conoscere tante verità. Due importanti notizie sono giunte nelle ultime settimane all’amministrazione comunale e da sole possono segnare il presente ed il futuro del nostro Comune (entrambe pubblicate in anteprima da Edizione Caserta).

 

Regalino dai commissari – 1,5 milioni

 

La prima notizia, molto negativa, è il ‘lascito’ di un debito di un milione e mezzo della gestione commissariale per aver applicato una procedura amministrativa sbagliata per il nostro Comune in dissesto finanziario.

Per i prossimi 5 anni, forse già a partire da quest’anno, le magre risorse di bilancio saranno gravate di ulteriori 300 mila euro circa.

Grazie commissario!

E’ proprio vero che il peggior sindaco è sempre da preferire al miglior commissario.

 

La sentenza IAP

 

La seconda notizia molto positiva, è la sentenza di fallimento della IAP società appaltatrice della riscossione dei tributi comunali e il Comune di San Felice forse risulta creditore privilegiato.

Il Comune è creditore di circa 5 milioni, riconosciuti nel lodo arbitrale e di circa il doppio, riconosciuti dalla Corte dei Conti come danno erariale.

Tutto ciò è stato possibile all’ottimo lavoro dell’avvocato Taglialatela, già difensore d’ufficio dell’amministrazione dell’ex sindaco De Lucia e confermato dalla terna commissariale.

Alla luce di questi atti è necessario chiarire tutta la verità sulla massa debitoria di circa 29 milioni contenuta nella dichiarazione di dissesto

 

La verità sui 29 milioni

 

Circa 24 milioni sui 29 totali sono crediti che vanta l’amministrazione De Lucia per la riscossione dei tributi comunale per circa un decennio e dai provvedimenti per il recupero dell’evasione di tasse e tributi.

Riconoscendo la sentenza di fallimento un credito per il comune di circa 16 milioni considerato che 8 milioni circa sono residui attivi dichiarati per enti e quindi trasformati in debiti, il debito effettivo si riduce a pochi milioni.

E’ da considerare inoltre che circa un milione è riferito a sentenza passata in giudicato per l’allagamento dei terreni, causa lo straripamento dell’alveo Trave in località Ponti Rossi.

L’amministrazione insediatasi nel 2002 li ha solamente ereditati.

Io stesso assessore al Bilancio e Finanze nel 1985 ho firmato acconti sostanziosi ai proprietari terrieri danneggiati in applicazione di tale sentenza.

 

“Maddaloni ci deve 3 milioni”

“Accusare De Lucia per i 29 milioni è un’infamia amministrativa”

 

Bisogna altresì considerare in attivo circa 3 milioni da ricevere dal Comune di Maddaloni per aver usufruito per anni dell’acqua potabile attinta dalle nostre condotte comunali in via Cancello.

Alla luce di tutto ciò attribuire all’ex sindaco Pasquale De Lucia la colpa di aver indebitato il Comune di 29 milioni è una ‘infamia’ amministrativa.

Del resto tutta la sua attività amministrativa ha sempre avuto l’avallo degli organi di controllo, ha sempre avuto la certificazione dai revisori dei conti (l’attuale sindaco Giovanni Ferrara da revisore li ha sottoscritti per circa 3 anni).

Le deliberazioni sono state sempre vistate dai dirigenti comunali e dal segretario generale per il visto di legittimità.

Non a caso Pasquale De Lucia è stato eletto nel 2002, nel 2007 e nel 2013 sempre al primo turno con grande suffragio”.

 

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