Marcianise. L’ultimo giorno di luglio si apre con una brutta notizia per la politica cittadina e per l’intera comunità di Marcianise. È morto nella notte l’ex sindaco di Marcianise Antonio De Martino.
Per tutti “Tonino” o il “professore” per il suo lavoro di insegnante, si è spento a 83 anni in ospedale dove era ricoverato da alcuni giorni. Democristiano di lungo corso e più volte sindaco di Marcianise, De Martino era stato una figura di riferimento importante della politica locale tra gli anni Ottanta e Novanta. Si era parlato di lui anche come possibile candidato al sindaco del centrodestra nel 2009, nelle elezioni che furono poi vinte da Antonio Tartaglione.
Lascia un grande vuoto nella comunità e nella sua famiglia. I funerali saranno celebrati domani alle 16 al Duomo di Marcianise. La salma arriverà in chiesa alle 13.30.
È stato uno dei protagonisti della vita politica di Marcianise, di cui è stato sindaco e per lungo tempo amministratore con ruoli diversi.
Da tempo non stava bene, e dire non stava bene è un eufemismo. Ma era un vecchio combattente e non si è piegato facilmente. Con i problemi di salute aveva un’antica – diciamo così – dimistichezza. Negli anni Ottanta era stato sottoposto al trapianto del fegato, in tempi che erano pionieristici, e ne era uscito benissimo.
Esponente della Democrazia Cristiana, democristiano fino al midollo, De Martino apparteneva alla pattuglia di insegnanti elementari, figli del ceto popolare, che in città fu protagonista della ricostruzione fin dagli Anni Cinquanta e che interpretò per convinzione e per scelta sociale prima ancora che politica il riscatto e la ribellione ai vecchi blocchi liberali espressione dell’arcaico parassitismo fondiario. Maestri elementari, di solida preparazione, di forte connotazione popolare, animati dalla migliore concretezza, che a Marcianise hanno rappresentato l’asse portante della ricostruzione politica e sociale della città a partire dagli anni post-guerra.
Sempre garbato, mai sopra le righe, nella sua eleganza c’era il segno del suo modo d’essere. Non ricordo di averlo mai visto con un vestito che non fosse inappuntabile, con una cravatta o un maglione che non fossero ricercati. L’eleganza però mai fuori posto, mai ostentata, portata naturalmente, con la sobrietà che era il tratto del suo carattere.
L’avevo incontrato qualche mese fa mentre cercava di disbrigare una pratica burocratica, in compagnia della premurosissima moglie, ed era stato molto cortese con me. Avevamo fatto una foto insieme, che pubblico con piacere e con tristezza qui sotto. Molto cortese come prima che diventassi sindaco, come sempre. Avevo con lui un buon rapporto personale. Lo avevo invitato a venirmi a trovare in ufficio al Comune. “È la tua stanza”, gli avevo detto. Mi aveva promesso che l’avrebbe fatto, mi resta un grande rammarico.
Alla moglie e al figlio Pietro le più affettuose condoglianze, mie personali e a nome della città. Se ne va un protagonista dell’ultimo segmento di storia di Marcianise. I funerali domani pomeriggio in duomo alle 16.