L’ex azienda dei boss diventa il “Parco dei Prodotti Tipici” del Casertano

Santa Maria la Fossa/Casal di Principe. Nei giorni scorsi il Cipe ha approvato il finanziamento di 15 milioni di euro a valere sul fondo sviluppo e coesione, per il recupero del complesso agricolo della Balzana, confiscato alla camorra.

“Si è tenuta presso il Mipaaft la prima riunione del gruppo di lavoro che entro il 30 ottobre 2019 dovrà presentare un programma strategico di fattibilità economica di quello che diventerà il Parco agroalimentare dei prodotti tipici della regione Campania” ha annunciato il sottosegretario alle politiche agricole Alessandra Pesce spiegando il nuovo passo per la trasformazione della Balzana, uno dei più grandi beni confiscati in Italia, che apparteneva al clan dei Casalesi e oggi amministrata dal Consorzio di Comuni Agrorinasce.

“Il gruppo di lavoro, da me presieduto – spiega Pesce – è costituito dai rappresentanti del Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo dell’Agenzia per la coesione territoriale, della Regione Campania, di Agrorinasce, Ismea e Crea. La programmazione dovrà tener conto, oltre che della sostenibilità economica e ambientale del parco, anche della capacità di essere motore, attraverso attività trasversali, della rivitalizzazione del territorio circostante. Il progetto fortemente voluto da me e dal ministro Lezzi costituisce una risposta alla richiesta di legalità di quella parte della popolazione che ha subito il peso della camorra e che ambisce ad una rinascita culturale e economica di quei territori conosciuti un tempo come Campania Felix”.

L’ex azienda agricola di 200 ettari fu confiscata nell’ambito del maxi-processo ai Casalesi “Spartacus” ai capoclan Francesco “Sandokan” Schiavone e Francesco Bidognetti detto “Cicciotto e Mezzanotte”.

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