Neonato “dimenticato” dopo l’autopsia, parla la Procura: “Nè famiglia nè Comune hanno richiesto il corpicino”

Caserta. La Procura fa chiarezza con una nota sul caso del neonato “dimenticato” all’istituto di medicina legale di Caserta dopo l’autopsia.

“A seguito del decesso del neonato il pm ha proceduto al conferimento dell’incarico per l’espletamento dell’esame autoptico ai medici legali, mediante avviso di accertamento tecnico non ripetibile per la persona offesa.

I consulenti tecnici venivano investiti di specifici quesiti medico legali necessari allo svolgimento di attività investigative da parte della Procura. Indipendentemente dai tempi di svolgimento della consulenza tecnica, al termine dell’espltamento dell’autopsia sulla salma del piccolo Amasiou David, i medici legali nominati provvedevano a consegnare tempestivamente ai responsabili dell’obitorio dell’azienda ospedaliera di Caserta la scheda Istat e il nulla osta al seppellimento della salma. Malgrado il tempestivo rilascio del nulla osta la salma non è stata pretesa da alcun familiare. Va precisato che quando si verifichino ipotesi di mancata attivazione per il rilascio della salma, l’Uoc di Medicina Legale investe della questione il Comune dove è avvenuto il decesso, affinchè tramite i propri uffici si adoperi per la ricerca dei familiari.

Nel caso di specie, non essendosi presentato alcun ritiro della salma, in data 11-12 la unità di medicina legale dell’ospedale di Caserta provvedeva ad inoltrare una prima Pec al Comune di Caserta, al fine di notiziare l’ufficio preposto e ottenere le formalizzazione delle procedure per l’intero del feto in oggetto presso il cimitero di Caserta, essendo state perfezionate le correlate attività medico-legali e constatato il mancato ritiro da parte dei familiari o dalla ditta di onoranze funebri.

Si sono susseguiti ulteriori solleciti da parte dell’ultima di medicina legale senza ottnere alcun riscontro. Sono ancora da accertare le cause. Mai pervenuta da parte della madre del piccolo David neppure per il tramite del difensore di fiducia il quale solo a distanza di 8 mesi ha inoltrato una mail alla Direzione Sanitaria dell’ospedale di Caserta.”

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