Caserta. É riuscito l’intervento su Salvatore Narciso, il paziente giunto lunedì in condizioni critiche nell’ospedale Cardarelli di Napoli per aver tentato il suicidio a San Gennaro Vesuviano dopo aver lanciato nel vuoto sua figlia Ginevra, 16 mesi appena.
“In merito al drammatico evento di San Gennaro Vesuviano la Direzione Strategica del Cardarelli fa sapere che l’uomo ha riportato fratture vertebrali ed ematoma intradurale che è stato risolto grazie ad un delicato intervento chirurgico” si legge in una nota dell’ospedale. “Anche in una situazione tanto drammatica – dice il Commissario Straordinario Anna Iervolino – sento di ringraziare tutti i professionisti di questa Azienda ospedaliera. Una struttura che, come sempre, è in prima linea e si conferma nella sue eccellenza. Tutti i traumi maggiori sono centralizzati al Cardarelli, dove i servizi e le sale chirurgiche operano 24h. Siamo fieri di offrire alla città una risposta assistenziale di altissimo livello”
Salvatore Narciso, per tutti Savio, viveva a Caserta con la famiglia messa su qualche anno fa: lui e Agnese D’Avino si erano sposati nel dicembre 2016 e poco dopo era nata la piccola Ginevra, l’angioletto di casa. Tutti stravedevano per lui, compreso Salvatore e per questo nessuno riesce a capacitarsi dell’orrore di cui si è macchiato. Savio era il classico bravo ragazzo: volontario Unicef, figlio di un noto avvocato del Foro di Santa Maria Capua Vetere, ha frequentato l’istituto dei Salesiani a Caserta. Negli ultimi tempi i rapporti con la moglie erano diventati più tesi come testimoniato dai frequenti spostamenti di lei da Caserta a San Gennaro Vesuviano, paese d’origine.
E’ molto legato al fratello Biagio (avvistato al Cardarelli subito dopo la tragedia), esperto di diritto bancario, col quale lavorava insieme nello studio lrgale a Caserta. Una famiglia molto stimata devastata da un dolore che non si riesce nemmeno a descrivere.