Colpo di scena: ordinanza annullata per la capoclan latitante a pochi giorni dal blitz

Regionale. Seppur sopranominata “a peccerella”, dagli inquirenti della direzione distrettuale antimafia  Maria Licciardi è collocata  al vertice assoluto di quella che è da oltre trenta anni una delle organizzazioni  criminali d’Italia, la cosiddetta Alleanza di Secondigliano, frutto di una salda unione con  le famiglie camorristiche Contini, Bosti e Mallardo. Solo pochi giorni orsono, è stata destinataria della ordinanza di custodia cautelare che ha raggiunto ben 126 persone, con  oltre 200 persone indagate.

Maria Licciardi non fu rinvenuta quando gli agenti bussarono alla sua porta, fu cercata ovunque nei giorni successivi, ma di lei nessuna traccia, tanto da legittimare la emissione del decreto  di latitanza  nei suoi confronti, ulteriore circostanza questa eloquente circa il suo spessore criminale.

Solo pochi giorni  dopo gli arresti dei suoi uomini, a sorpresa, il boss in gonnella comunicò che intendeva contrastare le gravissime accuse a lei mosse, attribuendo il delicatissimo compito di difenderla nelle aule giudiziarie all’avvocato  Dario Vannetiello del Foro di Napoli.

Ed è proprio grazie al sapiente lavoro difensivo, che si è giunti ad una decisione indubbiamente clamorosa.

Infatti, il Tribunale di Napoli, dodicesima sezione riesame, in totale condivisione delle penetranti ed articolate questioni giuridiche sollevate dall’ avvocato Dario Vannetiello,  nonostante  l’imponente messe di prove esistente nei suoi confronti e la  atitanza della donna, ha annullato in toto la ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti.

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