“Progenie dei Mingione”, un libro che ricostruisce la genealogia di una famiglia

Pubblicato e presentato il libro “Progenie dei Mingione”, del ramo di San Tammaro, dall’anno 1535 all’anno 2018. L’autore Michele Mingione, nel corso della conferenza stampa, in via Cuparella a Calvi Risorta, ha illustrato ai presenti il volume di 375 pagine, al quale è allegato anche un maestoso albero genealogico con nomi e foto di oltre trecento discendenti della famiglia.

A curare l’introduzione è stato Stefano Mingione, medico chirurgo specializzato in chirurgia dell’addome. Ha descritto il decennale sforzo dell’autore, fatto di laboriose ricerche nei “templi della cultura”, nel riconoscimento e nell’avvicinamento di tutti i componenti della famiglia, de visu o telefonicamente, nell’ascolto attento delle storie, tramandate di padre in figlio, nella raccolta di preziosi documenti, in buona parte allegati al testo, e nell’assemblaggio di tutto il materiale, con un ordine preciso e dettagliato.

 

 

 

 

“La vita degli antenati risiede soltanto nel ricordo dei propri posteri. Però  la memoria pone dei limiti, non andando oltre il ricordo degli avi, ancor più dei bisavi – spiega l’autore Michele Mingione – Spinto perciò dal desiderio di andare oltre questo limite ho intrapreso questo lavoro, che ha fatto riemergere la storia della mia famiglia oltre le aspettative. Confesso che durante le ricerche spesse volte mi sono sentito orgoglioso e fiero di appartenere a questa famiglia, particolarmente quando veniva alla luce che antenati vissuti in tempi difficili, come l’epoca della rivolta popolare di Masaniello a Napoli, avevano posizioni economiche di tutto rispetto, o che trovandosi in condizioni meno buone emigravano nelle Americhe, con tutti i pericoli possibili e connessi. Queste storie e tante altre, le avessi conosciute prima, avrebbero indotto in me molta più fiducia e determinazione nel superare le difficoltà che la vita mi ha posto davanti e nelle scelte della strada da seguire. Convinto di ciò, ho voluto dare alle stampe questo lavoro, per fornire a tutti i figli, attuali e futuri, della grande famiglia Mingione, l`opportunità di arricchirsi delle virtù, che la conoscenza della propria famiglia trasmette, per meglio intraprendere il cammino verso il futuro”.

E`, quindi, emerso come  fratelli di sangue abbiano incautamente usato, per la firma del proprio cognome, una lettera diversa, determinando col tempo, con l’istituzione dell’Anagrafe, la suddivisione tra  “Mingione” e “Mincione”: tutto documentato nel volume. Oppure come uno stemma papale non debba essere considerato un semplice sigillo, bensì la traccia tangibile lasciata dal capostipite.

La storia è quella di una famiglia che, nella metà del 1550 mise le sue radici in un piccolo paese di circa 800 anime denominato casale di Santo Tambaro, che nel corso di circa 470 anni si è distesa in vari rami. Nel corso della presentazione del libro “Progenie dei Mingione” l’autore ha raccontato alcuni episodi emblematici, emersi durante le sue ricerche, e ha spiegato dettagliatamente come i Mingione siano ora residenti in tutta Italia e all’estero.

Dopo l’aperitivo, l’incontro ha previsto cena e buffet di dolci.

 

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