San Felice a Cancello. Giovanni Ferrara bacchettato dai consiglieri 5 stelle (De Lucia, Nuzzo e Bernardo) dopo la proposta dell’assessorato alla Trasparenza. Ecco la loro molto dettagliata.
In merito all’offerta del cosiddetto “assessorato alla trasparenza” al gruppo consiliare del M5S pervenutaci attraverso un comunicato del sindaco a mezzo dei quotidiani locali vogliamo fare delle precisazioni.
Innanzitutto nell’articolo 25 bis dello statuto comunale il titolo non è conforme al corpo dell’articolo stesso poiché nel primo si utilizza la definizione “Assessore alla trasparenza” mentre nel testo si parla di “membro della minoranza senza potere di voto ammesso ad essere presente nella seduta di giunta”. A tal riguardo ricordiamo che l’assessore è un membro della giunta che partecipa alle attività e come tale può essere scelto anche al di fuori del consiglio comunale, mentre se viene scelto un consigliere quest’ultimo, per poter accettare la carica, deve necessariamente dimettersi. Trattandosi nel caso in questione invece di “membro della minoranza ammesso ad essere presente nella seduta di giunta” ne consegue che l’art. 25 bis non si riferisce ad un assessore poiché esso, così come specificato, non può essere né scelto al di fuori del gruppo di minoranza né ha l’obbligo di dimettersi e può svolgere semplicemente la funzione di osservatore.
Per quanto sopra esposto, dunque, proponiamo al sindaco di modificare il titolo dell’articolo 25 bis per renderlo conforme al corpo e rimuovere qualsiasi equivoco che possa indurre a credere che la figura in esso citata sia assimilabile ad un assessore. Proponiamo di conseguenza di modificare il titolo con la seguente definizione “ Consigliere di minoranza con funzione di osservatore”.
Va poi sottolineato un altro aspetto della vicenda. Il Sindaco continua a parlare di “offerta di assessorato alla trasparenza”. Beh, su questo vogliamo precisare che è la norma a prevedere che tale posizione venga ricoperta da un consigliere di minoranza, pertanto, non è “un regalo” né un atto di cortesia nei nostri confronti da parte del primo cittadino. Semplicemente viene applicato quanto previsto dallo Statuto comunale.
In secondo luogo ci vediamo costretti a rifiutare tale incarico proprio in virtù di una formulazione equivoca e tendenziosa della norma regolamentare: siamo per le cose fatte in maniera seria e corretta ed è fondamentale per noi che qualsiasi tipo di incarico, funzione e responsabilità sia definito ed affidato in modo chiaro e che non si presti a prevedibili strumentalizzazioni.
Ma vi è anche altro da sottolineare purtroppo.
In un momento così delicato per il nostro paese, dopo aver subito lo scioglimento per infiltrazione camorristiche, dopo che è stato dichiarato il dissesto finanziario che ha di fatto messo in ginocchio le famiglie e le attività commerciali, la nuova Amministrazione, il cosiddetto “nuovo” che in realtà profuma di naftalina, il tanto sbandierato “cambiamente/o”, invece di trovare una quadra ed iniziare a lavorare subito per il bene del paese, non fa altro che litigare per la spartizione delle poltrone e per decidere chi deve avere più o meno potere. Coloro che dai palchi dichiaravano di volere solo il bene del paese, adesso li ritroviamo per l’ennesima volta a chiedere dazio per il “pacchetto di voti” che hanno portato al sindaco.
La cosa non ci sorprende, lo abbiano detto più volte che la natura di certi personaggi non sarebbe mai cambiata, ed ora ci ritroviamo con una Amministrazione immobile, congelata e probabilmente sotto ricatto e noi non vogliamo assolutamente far parte di questa logica. In aggiunta a tutto ciò abbiamo saputo che c’è qualcuno che, da semplice consigliere, si comporta come se fosse il padrone della città dando disposizioni su dove andare ad intervenire per ripristinare il manto stradale, su quali buche tappare e quali no, facendo riattivare semafori e, addirittura, facendo allacciare l’illuminazione pubblica in vie private! C’è poi qualcun altro che sta cercando di approfittare dei problemi legati al funzionamento di un servizio essenziale qual è quello della raccolta dei rifiuti, per raggiungere i propri obiettivi di potere. Certamente la chiusura dei siti di conferimento non è da addebitate a questa Amministrazione essendo questo un “regalo” degli “esperti” che siedono in Regione, ma, in ogni caso, una Amministrazione con pieni poteri, non distratta dalle lotte interne, sarebbe sicuramente stata in grado di gestire nel modo migliore e senza condizionamenti la vicenda con l’unico obiettivo di tutelare gli interessi dei cittadini di San Felice a Cancello.
Noi, in qualità di gruppo consigliare del Movimento 5 Stelle stiamo già provvedendo ad reperire la documentazione, se esiste, relativa a tali interventi… sarà nostra cura denunciare tutti gli illeciti che verranno riscontrati! Ci auguriamo pertanto che nella maggioranza si smetta di litigare e si dia finalmente la possibilità a tutti di iniziare a lavorare per rimettere in piedi questo paese.