Marcianise. Fumata nerissima al Minisero dello Sviluppo economico: la Jabil non aprirà un tavolo di concertazione ed è intenzionata ad andare avanti con i 350 licenziamenti. Un no netto a qualsiasi ipotesi. Al danno immane si aggiunge la beffa: i lavoratori sono stati tenuti lontani dalla sede del Ministero.
Gli operai della Jabil di Marcianise sono partiti in 400 dalla Campania per far sentire la propria voce sotto al ministero dello Sviluppo economico durante l’incontro fissato dopo l’annuncio di 350 licenziamenti da parte della società di elettronica. Solo 40 manifestanti sono però potuti arrivare in via Molise con lo striscione “Jabil società per acquisizioni. No ai 350 licenziamenti”, che fa riferimento all’acquisto da parte dell’azienda della Ericsson di San Marco Evangelista, nel 2015.
La questura – secondo quanto si apprende dalla Fiom – ha fatto fermare gli altri a piazza della Repubblica, una decisione che ha portato a momenti di tensione all’arrivo dei pullman a Roma. Una lavoratrice ha confermato ai microfoni del programma di La 7 “Tagadà” l’esito infausto del vertice.
La posizione dei sindacati: “Chiusura totale della multinazionale americana. Conferma della procedura di licenziamento collettivo. Nonostante le sollecitazioni sindacali ed istituzionali di Governo, Regione Campania e Comune di Marcianise assistiamo ad una chiusura totale da parte di jabil per ritirare i licenziamenti.
La vertenza si fa drammatica. Occorre da subito sensibilizzare la opinione pubblica e la politica tutta per evitare che la provincia di Caserta diventi terra di nessuno dove chiunque può pensare di sfruttare il territorio e andare via appena lo ritiene.
Da domani saranno organizzate assemblee, scioperi, iniziative di sensibilizzazione della politica e della opinione pubblica. La Campania va difesa e non deve andare perso un solo posto di lavoro!”
Fim Cisl Caserta
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