Caserta. Gianfranco La Monica può essere già sicuro di una cosa: non andrà in carcere. Questa mattina il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere gli ha concesso gli arresti domiciliari al termine dell’interrogatorio di garanzia.
Il colloquio col gip si è tenuto nel reparto di chirurgia d’urgenza dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, dove La Monica resterà ricoverato ancora per un mese. Alla presenza del suo legale, l’avvocato Paolo Caterino, il finto militare ha detto di non ricordare molto della mattinata di follia nel bar Chimera di via Vescovo Natale. Il gip ha deciso di metterlo ai domiciliari anche se la detenzione casalinga scatterà solo tra un mese. Per il momento resterà piantonato in ospedale. Al giudice Minio ha detto di ricordare solo il momento in cui è entrato nel locale, poi il nulla, proprio nei momenti in cui il rione Tescione si trasformava in un set da film d’azione. Purtroppo però era tutto vero.
Risponde di minacce e resistenza aggravate a pubblico ufficiale, avendo puntato l’arma contro i poliziotti intervenuti, nonostante questi ultimi, per ben tre volte come prevedono le regole di ingaggio, gli avessero intimato di gettare la pistola. Il personale della Squadra Mobile ha poi sequestrato al 41enne, nella sua abitazione in cui vive con la madre, quattro pistole e quattro fucili ad aria compressa. Il fatto è accaduto poco dopo le tredici di mercoledì, e si è consumato in un quarto d’ora. Nel quartiere era conosciuto come un militare, ma in realtà la sua esperienza nelle forze armate si era limitata al servizio di leva del 1998. Eppure vestiva sempre in mimetica, divisa con la quale si è presentato al bar pure mercoledì.