Uccisero una donna per rubarle l’auto: 2 arresti. NOMI E DETTAGLI

Napoli. In carcere, con l’accusa di omicidio, sono finiti Maurizio Buoniconti, 45, e Enrico Pace, 27, entrambi di Napoli e pregiudicati per reati contro il patrimonio. Indagato un terzo napoletano, il basista, che vive a Mantova e che aveva dato ospitalità ai due conterranei. Secondo i carabinieri Buoniconti e Pace, sono dei ‘trasfertisti’: partivano da Napoli per il nord Italia e rientravano a casa dopo il ‘colpo’. Così hanno fatto lo scorso 13 marzo dopo aver agito a Noventa Vicentina. Erano arrivati a Mantova l’11 marzo e hanno
pedinato la vittima il giorno dopo. Il loro piano è scattato l’indomani seguendo a bordo di un’auto, con la targa clonata, la Mercedes guidata Michaela Stoicescu, che aveva deciso di accompagnare, nel giro di alcuni uffici postali, la nipote di 33 anni che doveva prelevare del denaro che serviva al suo titolare per pagare alcuni bancali di pellet.

 

 

Dopo 4/5 tappe zia e nipote, quest’ultima alla guida, erano giunte a Noventa. Qui la giovane è entrata nell’ufficio postale, lasciando la zia in auto ad attenderla. Proprio in questo frangente, un malvivente, è entrato nella Mercedes che aveva ancora le chiavi inserite e l’ha messa in moto. Il rapinatore ha tentato di scaraventare la 51enne fuori dall’auto, ma non riuscendoci, ha fatto una serie di manovre con la vettura per liberarsi di Michaela che cercava di resistere tenendosi aggrappata alla portiera. Prima facendo retromarcia a
tutto gas, poi partendo in avanti andando a sbattere violentemente contro un’ambulanza. In questi frangenti, la donna ha battuto la testa prima contro il finestrino, sfondandolo, e poi sull’asfalto. Il bandito è quindi scappato con l’auto, ma fatti 200 metri è finito contro un palo: ha quindi abbandonato la Mercedes, è salito sulla Panda guidata dal complice ed è fuggito con 500 euro dei 10 mila che erano stati prelevati, lasciando la donna esanime a terra. Morirà poi lungo il tragitto verso l’ospedale. La nipote, uscì precipitosamente dall’ufficio postale dopo aver sentito la zia gridare, non potè fare niente. Accertamenti, controlli delle centraline
telefoniche, telecamere sparse nella zona, impronte, il lavoro del Ris di Parma hanno portato i carabinieri di Vicenza a chiudere il caso.

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