“Non voglio stare in tribunale”: sì al boss, sarà processato in video

Marcianise. Salvatore Belforte è comparso questa mattina per l’ultima volta in tribunale dal vivo, almeno per il processo Carbone. E’ stata infatti accolta dal gup Ivana Salvatore la richiesta di rito abbreviato per l’ex boss di Marcianise e contestualmente quella di essere processato in videoconferenza e non dal vivo.

Dalla prossima udienza Belforte non sarà in aula ma in collegamento come già gli è capitato in questi anni di detenzione. Alla luce del fatto che si tratta di un fatto di sangue avvenuto prima del 1991 (anno di entrata in vigore della legge Falcone) a Belforte è bastato accedere al rito abbreviato per ottenere in caso di condanna la riduzione di un terzo della pena ed evitare così l’eventuale ergastolo.

Nella precedente udienza aveva fatto addirittura sgomberare l’aula per paura. Salvatore Belforte è accusato del barbaro assassinio di Orlando Carbone, fatto uccidere a soli 20 anni dal boss dei Mazzacane, secondo la Procura, solo perchè testimone della strage di San Martino.

La confessione choc

“Orlando l’ho ucciso perché un testimone scomodo a soli 20 anni  qualche giorno dopo la strage di San Martino avvenuta a Marcianise l’11 novembre 1986” confessò lo stesso Belforte, processato a Santa Maria Capua Vetere perchè il delitto venne consumato prima della legge Falcone sul metodo mafioso, datata 1991.

I resti delle ossa di Orlando Carbone sono stati fatti ritrovare nelle campagne di Marcianise nell’aprile del 2015 proprio da Belforte, a pochi mesi dalla sua collaborazione. Carbone fu ucciso a soli 20 anni insieme a un’altra persona, Giuseppe Tammariello. ‘Pinuccio ò romanò classe 1932, invalido in quanto gli mancava un braccio non è stato trovato nulla. Fu sciolto nell’acido, sotterrato e interrato nel cemento.

 

 

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