Capua. Dopo tre anni da quella morte assurda il momento chiave potrebbe essere arrivato: sono ore decisive per la soluzione del giallo di Cinzia Marino, la parrucchiera 42enne di Capua, trovata senza vita, con varie fratture alle schiena, nel gennaio del 2016, all’interno di una vasca di cemento, nell’ex zuccherificio in via Boscariello a Capua. Il cadavere fu ritrovato per caso da due giovani dopo sei mesi dalla scomparsa.
Il giudice delle indagini preliminari, Alessandra Grammatica, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dovrebbe pronunciarsi, in questi giorni, sull’opposizione alla richiesta di archiviazione del pm Marta Correggia fatta dalla difesa, l legale della famiglia Marino, Alessandro Barbieri. Sono state chieste dalla difesa anche ulteriori delle informazioni alla Procura sul dna ritrovato sul cadavere della 42enne che potrebbero aiutare a risolvere questo giallo.
La prima ipotesi al vaglio degli inquirenti è stata sempre quella dell’omicidio, atteso che sono state rilevate all’istituto di Medicina Legale di Caserta fratture al corpo e alla testa della 42enne, ma che potrebbero scaturire anche da una caduta accidentale o voluta. Nel contempo però, gli inquirenti hanno pure seguito una seconda ipotesi, ovvero che Cinzia Marino potrebbe essere stata prima bastonata e poi spinta, dall’ignoto assassino, da uno dei piani rialzati dell’edificio a ridosso della vasca in cui è stata poi ritrovata.