Cercavano boss, trovarono reperti da museo in casa Zagaria: sorella assolta

Casapesenna/San Cipriano d’Aversa. Cercavano l’allora latitante, trovarono i reperti archeologici. Pochi minuti fa il giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Selitto ha mandato assolta Gesualda Zagaria, 53 anni, sorella del boss Michele. La donna era stata indagata per ricettazione a seguito di un blitz effettuato nel 2009 dagli uomini della squadra mobile di Casal di Principe, all’epoca diretta da Alessandro Tocco.

I poliziotti nel corso della perquisizione effettuata in via Don Salvatore Vitale a San Cipriano d’Aversa trovarono alcuni pezzi da museo, custoditi nell’abitazione di Gesualda Zagaria. Sotto sequestro finirono due vasi, due vasetti e una lampada di metallo. Per lei scattò la denuncia a piede libero per ricettazione. Oggi, a dieci anni esatti da quel blitz, il tribunale l’ha assolta, nonostante la richiesta del pubblico ministero che in sede di requisitoria aveva invocato due anni di reclusione. Accolte le tesi della difesa, rappresentata dagli avvocati Angelo Raucci e Rosario Avenia.

Il collegio difensivo è riuscito a dimostrare che in realtà quegli oggetti non erano riferibili a lei, ma al padre, da sempre impegnato nel settore del movimento terra.

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