Parla Del Re: “Non c’entro niente con la sparatoria. Mi state massacrando”

“Non c’entro niente con questo fatto”. Armando Del Re, accusato di avere compiuto l’agguato in piazza Nazionale a Napoli nel quale è rimasta ferita la piccola Noemi, si è difeso dinanzi al giudice per le indagini preliminari Buccino Grimaldi del Tribunale di Siena durante l’udienza di convalida del fermo.

 

“Non sono io quello del video – ha detto al gip nel corso dell’interrogatorio – abito nella zona delle Case nuove, quel giorno ero in casa o con i miei parenti”. Del Re si è lasciato andare anche a uno sfogo: “I giornali mi stanno massacrando per questa storia della piccola ferita, ma non c’entro, quando questa storia finirà, sarò un uomo massacrato”. Il gip deciderà se convalidare o meno il fermo nella giornata di lunedì. Assistito dall’ avvocato Claudio Davino, Del Re ha ricostruito i suoi movimenti nel periodo a ridosso del raid.

La difesa ha posto l’accento su alcuni momenti di raccolta degli elementi che hanno consentito agli inquirenti di arrivare a Del Re e ha rilevato come dalle intercettazioni ambientali agli atti dell’indagine non emergerebbe, a suo dire, alcun elemento certo che leghi Del Re al raid.

 

Le condizioni di Noemi

C’è chi sta pensando a preparare la festa per il ritorno a casa della piccola Noemi. La bimba continua a migliorare, come dicono i medici, e al Santobono, l’ospedale pediatrico di Napoli dove si trova da otto giorni, ferita in un agguato per il quale sono stati fermati due fratelli, Armando ed Antonio Del Re, oggi le parole del cardinale Crescenzio Sepe sono state molto forti. Ha parlato di vero e proprio “miracolo” per il miglioramento delle condizioni di Noemi che nei primi giorni sembravano disperate, annunciando che la porterà dal Papa quando sarà guarita, e ha riservato giudizi molto duri nei confronti degli autori dell’agguato.

Il vescovo contro le “belve”: “Dio ve la farà pagare”

Il cardinale, parlando di chi ha fatto del male a Noemi, ha detto che si tratta di “schegge impazzite, disgraziati, poveri uomini, belve” e di sicuro “Dio la farà pagare eccome. Questi disgraziati pensano di bistrattare e di violentare una cultura, una società, una città come Napoli attraverso queste azioni. Quando uno violenta un’altra creatura, Dio la fa pagare eccome ed è pure giusto, perché tu offendi, ammazzi una mia creatura, perché Dio è padre di noi e quindi tu offendi Dio. Questo Dio, come ha fatto con Caino e Abele grida vendetta, nella sua giustizia, che è misericordia, Dio la fa pagare, il signore non può rimanere con gli occhi chiusi o le orecchie chiuse, la farà pagare”. E ancora, coloro che seminano il terrore in questo sono “poveri disgraziati di paura, di angoscia, di terrore: se va tutto bene vanno a finire in carcere altrimenti vanno al cimitero e questo è anche il modo di pagare il male che si fa agli altri”. Poi, in serata alla veglia di preghiera con migliaia di giovani della Diocesi di Napoli ha ripetuto con fermezza rivolto ai protagonisti del male e nemici della vita: Pentitevi. “Non avete futuro. Verrà per voi il giorno del giudizio. Nella famiglia umana non c’è posto per voi”. Ma oggi è anche il giorno in cui si ringrazia Dio: il cardinale ha recitato il ‘Padre nostro’ nella stanza del Santobono dove la bimba è ricoverata, ha annunciato che porterà Noemi dal Papa appena starà bene. Per la piccola un peluche in dono e insieme l’accenno di una canzoncina. Mentre il ministro dell’Interno, Salvini, che ieri era andato in ospedale, incoraggia Noemi (‘L’Italia è con te’) parlando del miglioramento delle condizioni e dell’arresto degli aggressori, il suo collega Di Maio e la titolare della Sanità, Giulia Grillo, si sono incontrati in Prefettura a Napoli con le forze dell’ordine per ringraziarle dell’impegno profuso e successivamente sono andati a trovare la bambina. Dal bollettino medico arrivano notizie positive: le condizioni cliniche di Noemi “sono in miglioramento. Nella mattinata di oggi è stato effettuato un nuovo esame radiografico per monitorare le condizioni dei polmoni. La bambina, attualmente ancora sedata, interagisce coi sanitari e i familiari. Attualmente la respirazione è spontanea con supporto di ossigeno ad alti flussi”. La precauzione resta comunque alta e per questo motivo la prognosi rimane riservata.

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