Minacce in carcere, in isolamento i genitori delle bimbe picchiate

Bellona (Filomena Indaco). Sono stati messi in isolamento per motivi di sicurezza Vincenzo Buono e Anna Finizio, i due coniugi di Bellona accusati di maltrattamenti nei confronti delle loro figlie. I due avrebbero infatti ricevuto, dopo il loro arrivo in carcere, minacce tali da consigliare la separazione rispetto agli altri detenuti.

 

Nella giornata di ieri, inoltre, i due sono stati ascoltati dal gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia: assistiti dall’avvocato Cassino, hanno provato a difendersi dalle accuse, in attesa della pronuncia del tribunale di Riesame, al quale i coniugi si rivolgeranno per chiedere la revoca della misura cautelare del carcere. Entrambi hanno negato gli addebiti mossi dalla Procura, fornendo uno scenario diverso rispetto al quadro accusatorio.

 

Sono accusati di maltrattamenti nei confronti delle bimbe, la più grande di tre anni, la piccola di appena sei mesi. Sono state riscontrate anche fratture procurate agli arti della neonata dalla cosiddetta “shaking baby syndrome”, ovvero da un eccessivo e violento scuotimento cui la bimba è stata sottoposta, peraltro – è emerso – proprio perché piangeva, probabilmente per la fame.

 

L’indagine è partita nel gennaio scorso, quando la bimba di sei mesi è finita all’ospedale di Caserta dove i medici hanno scoperto i traumi e le fratture, avvisando la Polizia di Stato. Gli inquirenti hanno ricostruito quello che viene ritenuto essere un quadro di violenze ai danni delle bimbe, legato anche allo stato di grave indigenza dei genitori. I poliziotti hanno parlato anche con la maestra della piccola di tre anni, che frequenta l’asilo comunale di Bellona e la docente ha confermato di aver raccolto dalla bimba il racconto dell’incubo vissuto.

 

Secondo la ricostruzione della Procura sammaritana, la più piccola, quando piangeva, veniva scossa come una bambola e riposta violentemente nel passeggino; in uno di questi episodi, la piccola ha riportato fratture agli arti. Peraltro, già a dicembre 2018 la bimba era stata portata in ospedale a Caserta, ma poi era stata dimessa.

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