Gasolio di contrabbando, quasi 2 milioni all’anno ai clan. L’ombra dei Casalesi

Casal di Principe. Guadagni da capogiro e rischi minori rispetto agli altri affari illeciti. Il carburante di contrabbando rappresenta ormai il nuovo business del clan dei Casalesi. È quanto emerge da un recente  rapporto della Guardia di Finanza sulle mafie.

 

In base ad attività investigative, nel corso di operazioni di sequestri preventivi di beni  effettuati dalle Fiamme Gialle (oltre un milione e mezzo di euro solo nel 2018)  alla camorra,  salta fuori che il nuovo affare criminale dei  clan campani che frutta soldi facilì,  oltre alla droga e al gioco illegale è il gasolio di contrabbando.

 

Dalla Polonia arriverebbero carichi di carburante illegale che seguono varie rotte per giungere in Italia.  Un’economia parallela che nasconde nomi di società di comodo per favorire i traffici illeciti del clan dei Casalesi.

 

Questo è stato confermato anche da due importanti sequestri effettuati, alcuni mesi fa, dai militari della Finanza al confine col Brennero (oltre 55mila litri di gasolio) ed a Castel Volturno: entrambi erano provenienti dalla Germania attraverso il territorio polacco.

 

In particolare, nel territorio casertano, oltre al rinvenimento di circa 90mila litri di olio lubrificante per auto, è stata scoperta e sequestrata una fabbrica abusiva di imbottigliamento dell’olio che sarebbe finito nei motori di innumerevoli auto.

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