Slot machine per il clan: arriva il verdetto per i 4 del rito abbreviato

Maddaloni. Arrivano i verdetti per coloro che hanno scelto il rito abbreviato la prima tranche del processo sul monopolio delle slot dei Marcianise nei bar di Maddaloni.

Gli imputati sono di Maddaloni e Teverola. Per gli altri indagati, processati con rito ordinario, il procedimento è ancora in fase dibattimentale.

Marciano Vincenzo assolto
Diana Raffaele anni 2 pena sospesa
Vegliante Gianpiero anni 2 pena sospesa
Mastropietro Antonio 4 anni

Collegio difensivo. Danilo Di Cecco, Valerio Stravino, Mario Corsiero, Romolo Vignola e Stefano Lombardi

Le accuse dell’Antimafia

Secondo l’impianto accusatorio della Dda di Napoli, avvalorato dall’attività investigativa della Guardia di Finanza, il clan Belforte, attraverso rapporti con consolidati a Maddaloni, reinvestiva i soldi della droga, dell’usura e delle estorsioni proprio nel fruttuoso mercato delle slot.

Nel corso dell’operazione i finanzieri hanno anche sequestrato 130 slot in 22 bar e locali. Il capostipite dei Marciano, il 66enne Vincenzo, nel marzo 2016 subì la confisca di prevenzione di beni e della sua società di slot machine per un valore totale di 5 milioni di euro. Nonostante i sigilli e l’amministrazione giudiziaria cui fu sottoposta la sua società, è emerso dall’inchiesta, l’anziano imprenditore, con l’aiuto dei sei figli, ha continuato ad essere monopolista a Maddaloni nel settore della distribuzione delle macchinette mangiasoldi. Ad incastrare i Marciano sono state le dichiarazioni di tre pentiti: Michele Lombardi, Michele Farina e Juri La Manna.

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