Camorra a Marcianise, Pasqua in cella per quasi tutti: 3 tornano a casa

Marcianise. Arrivano le prime decisioni da parte del tribunale del Riesame nell’inchiesta sul clan Piccolo-Letizia. Ieri sera i giudici partenopei, in accoglimento delle istanze presentate dagli avvocati Vittorio Giaquinto e Angelo Raucci, hanno revocato la misura cautelare del carcere per Domenico Perreca e Gaetano Petruolo. I due sono liberi e trascorreranno Pasqua a casa nelle abitazioni di Recale (via Volta) e Marcianise (via Mantova). Libero anche Gennaro Scognamiglio, di San Giorgio a Cremano, assistito dall’avvocato Massimo Trigari.

Per gran parte dei 30 destinatari del provvedimento restrittivo però è arrivato il no alla liberazione. Trascorreranno Pasqua dietro le sbarre diversi personaggi chiave dell’inchiesta anche se in alcuni casi le udienze al Riesame ancora devono essere discusse: il tour de force riprenderà la prossima settimana.

Ad ognuno degli indagati viene contestato il delitto di associazione per delinquere di tipo camorristico, in qualità di promotori, organizzatori e partecipi delle suddetti sodalizi di stampo mafioso che, avvalendosi del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, realizzano, in modo illecito, il controllo delle attività economiche, il rilascio di appalti e servizi pubblici, il rilascio di concessioni e autorizzazioni amministrative, l’illecito condizionamento del diritto di voto, il reinvestimento speculativo in attività imprenditoriali, immobiliari e finanziarie, l’affermazione del controllo egemonico sul territorio, anche attraverso la contrapposizione armata con organizzazioni criminose rivali.

 

L’indagine fotografa la contrapposizione dei clan rivali sul territorio e la lunga scia di sangue che ne è conseguita nel ventennio dal 1990 al 2009 ed il successivo mutamento di strategia dei clan col passaggio dalla fase ‘armata’ a quella silente e virulenta dell’infiltrazione nel settore dell’imprenditoria.

 

Le attività investigative, incentrate sulle intercettazioni dei colloqui in carcere e sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, hanno offerto un rilevante spaccato delle tensioni interne al clan Piccolo, soprattutto tra la componente “Piccolo” e quella “Letizia”, negli anni successivi al 2005, allorquando, le numerose operazioni di P.G. e il proliferare di collaboratori di giustizia nelle fila del clan Belforte segnavano il progressivo indebolimento di tale sodalizio e la progressiva ripresa delle attività del clan dei Quaqquaroni, nell’ambito del quale iniziavano frizioni tra le due fazioni, per contendersi il ruolo di leader.

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