Marcianise. Tutti in silenzio davanti al gip. Si è risolta con una sfilza di “mi avvalgo della facoltà di non rispondere” la prima giornata degli interrogatori per i 30 indagati nell’inchiesta che ha smantellato i gruppi Piccolo, Perreca e Letizia. Non hanno parlato, al cospetto del gip Valeria Montesarchio, Michele Maietta e Domenico Piccolo, assistiti dall’avvocato Giuseppe Foglia. Stessa scelta anche per i personaggi chiave dell’inchiesta.
Molti interrogatori si sono tenuti nelle carceri di Santa Maria Capua Vetere e Secondigliano, dove gran parte dei 30 arrestati sono reclusi. Il reato contestato è quello di associazione per delinquere di tipo camorristico, in qualità di promotori, organizzatori e partecipi delle suddetti sodalizi di stampo mafioso che, avvalendosi del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, realizzano, in modo illecito, il controllo delle attività economiche, il rilascio di appalti e servizi pubblici, il rilascio di concessioni e autorizzazioni amministrative, l’illecito condizionamento del diritto di voto, il reinvestimento speculativo in attività imprenditoriali, immobiliari e finanziarie, l’affermazione del controllo egemonico sul territorio, anche attraverso la contrapposizione armata con organizzazioni criminose rivali.
L’indagine fotografa la contrapposizione dei clan rivali sul territorio e la lunga scia di sangue che ne è conseguita nel ventennio dal 1990 al 2009 ed il successivo mutamento di strategia dei clan col passaggio dalla fase ‘armata’ a quella silente e virulenta dell’infiltrazione nel settore dell’imprenditoria.
DESTINATARI DEL PROVVEDIMENTO CAUTELARE
IN CARCERE
Indagati a piede libero
Alessandro Menditti Recale 1973
Felice Napolitano Marcianise 1963
Mario Russo 1985 pentito
Giuseppe Pettrone 1966 Pignataro
LE FOTO