Caffè e camorra: “Così i due clan si sono divisi i bar di Marcianise”. L’accordo scritto dopo il summit

Marcianise. Era diventato un nervo scoperto, quello del caffè. E non certo per il piacere mai negato di una tazzina fumante. Da quando Pasquale Piccolo “Rockfeller”, arrestato questa mattina dagli agenti della squadra mobile di Caserta, aveva cominciato a introdursi nell’affare, saldamente nelle mani dei Buttone, si era rischiato un nuovo incidente diplomatico con i Belforte coi quali era ormai in atto una tregua.

E nemmeno il patto scritto, con la città divisa in due, riuscì a portare una pace duratura sul fronte del caffè. Un equilibrio precario con un bar a sorseggiare la miscela dei Piccolo e l’altro a preparare quella “made in Buttone”. A fornire questo scenario è Camillo Belforte, figlio dell’ex boss Salvatore, che nel corso delle indagini, culminate nel blitz con 30 arresti di stamattina, ha spiegato agli inquirenti “l’affare caffè” a Marcianise.

In relazione alla distribuzione del caffè nei diversi bar di Marcianise e paesi limitrofi Belforte junior ha dichiarato che “sin dal periodo in cui era libero Bruno Buttone, il fratello Salvatore, spendendo il nome di Bruno, aveva creato una sorta di monopolio con le società da lui gestite nella distribuzione del caffè sia in busta che in cialde. Nel periodo successivo alla scarcerazione di Pasquale Piccolo, avvenuta nel 2011, lo stesso Piccolo decise che i figli avrebbero dovuto cominciare a lavorare nella distribuzione del caffè. Pertanto fu aperto un punto vendita per la distribuzione del caffè. All’inizio i figli di Pasquale incontrarono notevoli difficoltà in quanto i diversi commercianti anche per paura non volevano sostituire il caffè distribuito da Salvatore Buttone con quello distribuito dai figli di Rockfeller. Pertanto Pasquale Piccolo intervenne in prima persona per cercare con la sua caratura criminale di agevolare l’attività dei figli e pertanto iniziarono i primi dissidi con i Buttone che vedeva messo in pericolo il monopolio della distribuzione del caffè.”

“Per evitare che la situazione degenerasse – spiega Camillo Belforte – Claudio Buttone e Pasquale Rockfeller ebbero diversi incontri presso l’abitazione di Pasquale. Agli incontri partecipavano Pasquale Piccolo e Claudio Buttone. Fu raggiunto un accordo con il quale vi fu una sorta di ripartizione dei diversi esercizi commerciali nei quali la ditta di Salvatore Buttone e la ditta dei figli di Piccolo avrebbero distribuito il caffè”.

La mappa della città divisa per miscela

“Ho visto un foglietto dove erano annotati i vari esercizi commerciali dove Salvatore Buttone poteva distribuire il caffè e quelli in cui tale distribuzione spettava ai figli di Piccolo. Subito dopo l’accordo però Pasquale Piccolo cercò di ampliare notevolmente il volume di affari dei figli violando anche i patti raggiunti con Claudio Buttone. Lo stesso Claudio si è lamentato con me e mio cugino Camillo che i figli stavano imponendo il caffè anche nei bar che dovevano essere clienti del fratello Salvatore.” Belforte conclude sostenendo che, prima del suo arresto, i Piccolo erano arrivati a imporre il proprio marchio anche ai titolari dei supermercati.

 

DESTINATARI DEL PROVVEDIMENTO CAUTELARE

IN CARCERE

  1. BUANNO Fabio, cl’63.
  2. CATERINO Luigi, cl’50.
  3. CELESTE Francesco Antonio, cl’85.
  4. CRISTIANO Maria, cl’65.
  5. DE LISE Pietro, cl’71.
  6. LARHZAL Achraf, cl’83.
  7. LETIZIA Giuseppe (detto Vincenzo), cl’91.
  8. NACCA Antonio, cl’80.
  9. PERRECA Domenico, cl’63.
  10. PETRUOLO Gaetano, cl’61.
  11. PICCOLO Achille, cl’75, già detenuto agli arresti domiciliari.
  12. PICCOLO Angelo, cl’80.
  13. PICCOLO BELLOPEDE Palma, cl’77.
  14. PICCOLO Francesco, cl’80.
  15. PICCOLO Pasquale, cl’60.
  16. RICCIARDI Salvatore, cl’83, già detenuto agli arresti domiciliari.
  17. SCOGNAMIGLIO Gennaro, cl’56.
  18. TIMBONE Vincenzo, cl’74, già detenuto agli arresti domiciliari.
  19. LETIZIA Andrea, cl’76, già detenuto.
  20. LETIZIA Antonio, cl’69, già detenuto.
  21. LETIZIA Primo, cl’84, già detenuto.
  22. LETIZIA Salvatore, cl’81, già detenuto.
  23. MAIETTA Michele, cl’83, già detenuto.
  24. MASTROIANNI Antimo, cl’65, già detenuto.
  25. NOIA Luigi, cl’62, già detenuto.
  26. PERRECA Antimo, cl’57, già detenuto.
  27. PERRECA Giovanni, cl’60, già detenuto.
  28. PICCOLO Domenico, cl’75, già detenuto.
  29. SILVESTRE Salvatore, cl’69, già detenuto.
  30. TIMBONE Giovanni, cl’72, già detenuto.

Indagati a piede libero

Alessandro Menditti Recale 1973
Felice Napolitano Marcianise 1963
Mario Russo 1985 pentito

Giuseppe Pettrone 1966 Pignataro

LE FOTO

In alto da sx Silvestre, Perreca A., Buanno, Nacca G., Piccolo D., Piccolo P. Mastroianni, Ricciardi In basso da sx Letizia, Noia, Perreca G., Piccolo A., Letizia P., Letizia S., De Lise, Russo

 

 

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