Fuga dalle elezioni: i candidati scarseggiano. La Chiesa dice a Lettieri di serrare i ranghi e arruolare ‘soldati’

San Felice a Cancello. A tre settimane esatte dalla presentazione delle liste la situazione a San Felice a Cancello in vista delle elezioni è più che nebulosa. Gli aspiranti sindaci hanno difficoltà oggettive nella composizione delle liste: mancano i candidati.

 

Il paese sprofonda: perdite ovunque e voragine sotto la piazza

 

Nelle precedenti tornate, la pattuglia degli aspiranti consiglieri, è sempre stata nutrita, le coalizioni sono arrivate a contare fino a sette liste, ora invece c’è una netta inversione di tendenza. La gente dopo tutto quello che è accaduto ha paura di esporsi. Un paese completamente a pezzi, San Felice sprofonda, basta vedere cosa è accaduto ieri in piazza Umberto I e stamani in via Crocella Santa, con la solita tubatura che si spacca.

Chi avrà la responsabilità di guidare questo Comune si prenderà una bella gatta da pelare, compresi gli esponenti della futura giunta comunale.

 

Settimana silenziosa: 2 sanfeliciani uccisi e le minacce a Francesco Lettieri

 

Una settimana silenziosa, domenica quel terribile omicidio a Durazzano che ha visto morire due sanfeliciani e due giorni fa la lettera recapitata sull’auto di Francesco Lettieri dell’associazione ‘Ora’.

Attribuire quella missiva minacciosa al clima elettorale ce ne passa, anche perché il progetto di Lettieri, finora è stato portato avanti in punta di piedi e con la consapevolezza di dover arruolare molti patrioti, quindi ad oggi non lo possiamo nemmeno definire un’aggregazione politica.

Forse l’autore della pessima bravata ha voluto colpire il linguaggio e gli slogan ‘anticamorra’ che il gruppo Ora sta utilizzando, prendendo spunto dalla dottrina del compianto don Giuseppe Diana, nel 25° anniversario della sua morte.

 

La Diocesi e San Felice Martire dettano la linea

 

Una cosa è certa, il gruppo Ora può contare sull’appoggio della Diocesi di Acerra e su quello della chiesa principale, San Felice Martire. La lettera del vescovo e le azioni di  un coraggioso don Antonio Cozzolino sui social sono un segno evidentissimo di questo trend.

Il vescovo nella sua missiva lo dice chiaramente: Mi rivolgo a chi, animato da sane motivazioni, è da tempo sulla soglia dell’impegno politico ma non trova il coraggio di oltrepassarla. E’ il momento di superare la soglia, mettere da parte i timori e provarci, mettersi in gioco, impegnarsi, raccogliere persone che vogliono bene alla città. Anche a rischio di restare delusi e con le mani vuote”.

Sono parole davvero significative, monsignor Antonio Di Donna nelle vesti del Pio IX, dice chiaramente a Lettieri, quasi gli ordina di provarci, di tentare di aggregare quante più persone possibili in vista della campagna elettorale, della serie: “Hai la mia benedizione vai, se ti servono le guardie svizzere te le mando, basta che che cominci ad arruolare anime candide (dal punto di vista politico)…”

Ora tocca solo a lui, ma chiaramente ad un invito così come si fa a dire di no? “Per amore del mio popolo non tacerò…” .

 

 

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