Ex Canapificio sequestrato, gli attivisti si sistemano davanti alla Prefettura

Caserta. A venti giorni dal sequestro ordinato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere ed eseguito dai carabinieri, gli attivisti del Centro sociale Ex Canapificio di Caserta, la cui sede è ritenuta a rischio crollo dagli inquirenti, sono ancora in piazza per proseguire le proprie attività, come quella di sportello di sostegno al reddito dove presentare domande per il Rei e il Reddito di cittadinanza. L’associazione è nota soprattutto perché gestisce lo Sprar, il sistema di accoglienza dei rifugiati, con oltre 200 migranti ospitati in vari appartamenti di Caserta. Questa mattina gli attivisti, rispettando il calendario in vigore quando il Centro era operativo, hanno montato il loro piccolo banchetto a piazza Vanvitelli, tra la Prefettura e il palazzo del Comune, dove hanno ricevuto cittadini che chiedevano lumi in particolare sul reddito di cittadinanza.

 

“Continueremo a stare in piazza fin quando non avverrà il dissequestro della nostra sede” ha detto Marcella Yastine, esponente del centro. La struttura dove ha sede il Centro Sociale è di proprietà della Regione Campania, che dovrebbe individuare ed attuare, come stabilito dal Gip. “Aspettiamo in breve tempo una risposta dalla Regione, siamo stanchi di stare per strada” dice Mimma D’Amico, tra le responsabili dell’associazione.

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