Estorsione, 3 assolti: scagionati due acerrani. Il caso dell’assegno da 3mila euro

Acerra.  Accusati di estorsione in un’inchiesta sui clan al Nord, scagionati dopo un’odissea giudiziaria. Dopo il rinvio della Cassazione, la seconda sezione penale della Corte d’Appello di Bologna ha assolto tre degli imputati coinvolti in uno dei filoni delle inchieste di camorra ‘Vulcano’, su una serie di estorsioni commesse tra Rimini, Riccione e San Marino: le indagini, nel marzo del 2011, portarono a una decina di arresti. Si tratta di Giovanni Formicola (di Acerra), Sergio Romano (di Napoli) ed Ernesto Luciano (di Acerra). Per i primi due i supremi giudici avevano ravvisato errori formali, mentre per Luciano, difeso dall’avvocato Matteo Murgo, si chiedeva una rivalutazione nel merito.

 

Ora la Corte d’Appello ha assolto i tre perché “il fatto non sussiste”. Luciano, in particolare, era stato condannato a sette anni dal Tribunale di Rimini il 20 dicembre 2014, pena rideterminata in sei anni e dieci mesi in secondo grado, a luglio 2016. Era accusato di un episodio di estorsione risalente al luglio del 2010, per aver costretto insieme ad altri due una persona a consegnare un assegno da 3mila euro, dopo averlo picchiato.

 

La difesa, però, aveva sostenuto che la somma pagata non era connessa all’estorsione, ma alla regolamentazione di un rapporto lavorativo e aveva presentato una serie di argomentazioni a favore di questa tesi. In base alle deduzioni della difesa la Cassazione osservò che erano necessari degli approfondimenti, così come “valutazioni di merito su una circostanza che appare rilevante nella ricostruzione della vicenda”.

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