Capua. Le visite dei militari in Municipio a caccia di atti e permessi, le nuove accuse dei pentiti. E quell’ombra pesante sulla realizzazione di attività e insediamenti produttivi. Si stanno allargando a macchia d’olio le indagini sugli interessi del clan Zagaria su Capua che hanno portato all’arresto di Carmine Antropoli, recluso in carcere da ormai due mesi e in attesa di processo.
Nicola Schiavone è solo l’ultimo dei nomi eccellenti che ha affrontato il tema dei rapporti tra i Casalesi e l’amministrazione della città di Fieramosca: il figlio di Sandokan ha negato contatti diretti con l’allora sindaco, ma indicato gli imprenditori che curavano quei rapporti.
L’estate scorsa, invece, poco dopo il suo pentimento, fu l’ex assessore di Trentola Ducenta Luigi Cassandra a parlare dell’influenza del clan Zagaria su Capua. In particolare l’imprenditore diventato poi collaboratore di giustizia parlò di un terreno che doveva essere destinato ad uso commerciale per la realizzazione di un supermercato. A Cassandra fu detto che “non ci sarebbero stati problemi” perchè alla guida del Comune c’era Carmine Antropoli. Secondo il racconto del collaboratore il piano si concluse poi felicemente: l’Ente fornì le autorizzazioni, il supermercato venne realizzato e i lavori furono portati avanti addirittura da una ditta stabilita dallo stesso Zagaria.
Uno scenario sul quale ora, ad alcuni anni di distanza, sono puntati i fari dell’Antimafia.