Regionale. “Quello che abbiamo condiviso in questi anni ce lo si porta dietro ma quando dici “azione” devi dimenticare i rapporti e consegnare a questo progetto delle scene memorabili”. Marco D’Amore, l’attore che interpretava Ciro nelle prime tre stagioni di Gomorra, dopo che il suo personaggio è morto ritorna nella quarta stagione, in onda su Sky Atlantic (e su Sky Cinema Uno) dal 29 marzo, ogni venerdì alle 21.15, passando dietro la macchina da presa a dirigere gli episodi 5 e 6. “Raccolgo una eredità in un momento nodale, le dinamiche cambiano, i ruoli evolvono, le donne prendono potere e niente è come sembra – prosegue D’Amore -. Gomorra è il prodotto di un vivaio, perchè è una cantera (termine utilizzato in Spagna e in altri Paesi per indicare le scuole giovanili gestite dalle società sportive, ndr) che ha sviluppato professionalità incredibili. La qualità è altissima. Sono emerse tante individualità. Io per esempio sono stato un giovane buon giocatore che ha avuto il merito di proporsi per questo nuovo ruolo trovando il coraggio di Sky e Cattleya di accogliere questa proposta”.
Al centro dei 12 nuovi episodi c’è ancora una volta Genny Savastano (Salvatore Esposito), da solo dovrà reinventarsi uomo d’affari e lasciare il “regno” a Patrizia (Cristiana Dell’Anna), e Azzurra (Ivana Lotito). Tra i personaggi Enzo (Arturo Muselli) e Valerio (Loris De Luna). Alla regia Francesca Comencini (responsabile anche della supervisione artistica della quarta stagione), Claudio Cupellini, Marco D’Amore, Enrico Rosati e Ciro Visco. Da un’idea di Roberto Saviano e tratta dal suo omonimo romanzo (edito da Arnoldo Mondadori Editori).
Un nuovo clan irromperà in questa quarta stagione: stavolta la new entry non arriva dal centro storico, come il gruppo di “Enzo Sangue Blu”, ma dall’hinterland. Si tratta dei Levante, legati alla figura di donna Imma Savastano, la moglie di don Pietro, uccisa nella prima serie, che introdurranno nel racconto il tema degli affari della criminalità organizzata nella Terra dei Fuochi.
Restano figure centrali Patrizia e Sangue Blu, mentre assume ancora più centralità quella di Valerio detto “Vocabulà”. Molte le scene girate anche fuori da Napoli: oltre a Bologna, Roma e Londra, c”è molta attesa per quelle allestite ad Acerra e San Felice a Cancello.
”Questa stagione è profondamente politica ed economica è tutto compromesso e mediazione, in cui emerge l’Italia come il Venezuela d’Europa. Una stagione dunque che ha un passo diverso. C’è la terra dei fuochi. Patrizia e Azzurra crescono. Gli uomini sono bambini spersi. Emerge la differenza tra chi vuole tutto e subito (le paranze) e chi capisce come il potere ha bisogno di tempo, bisogna imparare a gestirlo”. Lo ha sottolineato Roberto Saviano in un video nel corso della presentazione di Gomorra – Quarta stagione che debutterà il 29 marzo in esclusiva su Sky Atlantic: “Mentre l’unico tempo dei giovani – aggiunge Saviano – è il presente. Emerge un racconto che non ha paura di affrontare i temi di un paese come il nostro al collasso contro la narrazione prevalente. Deve intrattenere ma anche raccontare il nostro tempo. Se non ammazzi verrai ucciso, se non fotti verrai fottuto”.