Inchiesta Asl, colpo di spugna per 9: si salva medico marcianisano. Ecco perchè sono state cancellate le condanne

Marcianise. Sono state rese note le motivazioni con cui la Sesta sezione penale della Corte di Cassazione, lo scorso autunno, ha annullato la sentenza di condanna per 9 tra medici e dirigenti, accusate a vario titolo di falso e peculato, solo alcune delle quali con rinvio a nuove sezioni della Corte di Appello. L’inchiesta della Procura di Bari riguarda due filoni: il primo era relativo alla bonifica degli uffici pubblici da eventuali presenze di microspie, mentre il secondo su presunte irregolarità commesse nella selezione pubblica per il conferimento di un incarico quinquennale di direttore medico della struttura complessa di allergologia e immunologia clinica presso l’ospedale di Altamura.

I nomi e la sentenza di Appello

Tra i 9 coinvolti c’è anche un medico originario di Marcianise e all’epoca primario all’ospedale di Caserta, Agostino Cirillo, in quanto membro della commissione: per lui c’è stata una piena assoluzione. Già nel luglio 2017 la Corte di Appello aveva riformato la sentenza di primo grado infliggendo 8 mesi a Agostino Cirillo, Vito Modesto Mastrangelo e Stefano Pucci; 10 mesi a Leonardo Digirolamo, 3 anni e mezo a Eustacchio Nettis,2 anni e 1 mese a Antonio Colella, 2 anni e 3 mesi a Antonio Coscia, 2 anni e 1 mese a Lea Cosentino e 10 mesi a Giuseppe Lonardelli.

La posizione di Cirillo

Cirillo, componente della commissione esaminatrice di selezione pubblica per il conferimento dell’incarico quinquennale di direttore medico della Struttura Complessa di Allergologia ed Immmunologia Clinica presso lo Stabilimento Ospedaliero di Altamura, era stato assolto in primo grado da concorso in falso in atto pubblico di fede privilegiata, relativamente all’intera procedura di selezione e concorso in falso in atto pubblico di fede privilegiata, relativamente alla formazione dei verbali dei lavori di detta commissione, rimanendo in piedi solo l’ipotesi di falso per il verbale del 9 novembre 2007. Il professionista ha però fatto appello anche contro quella condanna e nei mesi scorsi la Suprema Corte gli ha dato ragione.

Nelle motivazioni, depositate in queste ore, sono emerse infatti divergenze tra i file e il verbale di commissione contestato tali: “L’assenza di qualsivoglia giudizio in ordine ai candidati e la difformità tra il verbale redatto dalla commissione e quello sequestrato, porterebbero a ritenere insussistente il delitto di falso ideologico.”

Il verdetto finale

La Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza per Giuseppe Lonardelli, Lea Cosentino, Leonardo Digirolamo, Eustachio Nettis, Agostino Cirillo, Vito Mastrangelo, Stefano Pucci perchè il fatto non sussiste. Altri reati sono stati invece prescritti. Per una rideterminazione della pena sono stati invece rinviati a un’altra sezione della Corte di Appello di Bari due capi di imputazione per Lea Cosentino, Antonio Coscia e Antonio Colella,.

 

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