Piombano carabinieri a casa e lui getta la cocaina nel water. E perde pure l’auto…

Marcianise. Il primo verdetto, almeno per coloro che hanno scelto l’abbreviato, arriverà soltanto a inizio. Giuseppe Grillo, però, sta continuando a parlare andando ben oltre lo scenario tratteggiato nell’inchiesta Unrra Casas nel corso della quale è passato da uno degli indagati principali a collaboratore di giustizia.

 

Tra gli episodi più significativi svelati nei verbali in possesso della Dda di Napoli c’è uno che lo vide “sfortunato” protagonista quasi cinque anni fa quando perse auto e droga per paura di essere arrestato: “Nel luglio 2014 Aniello Bruno mi consegnò 50 grammi di cocaina che io avrei dovuto rivendere e poi pagare il prezzo a lui. Ebbi alcuni problemi con Gregorio Raucci che era la persona che normalmente mi custodiva la droga che io poi provvedevo a rivendere e quindi decisi di custodire la droga nella mia abitazione ma dopo qualche giorno ebbi un controllo dei carabinieri della Compagnia di Marcianise e io, per non farmi arrestare, fui costretto a buttare la droga nel water.”

 

Un gesto che gli evitò le manette, ma che ebbe pesanti ricadute sul suo “lavoro”, alla luce dei mancati incassi: “Per tale ragione io non potetti pagare a Aniello Bruno la droga che mi aveva consegnato e pertanto lui si fece consegnare la mia Fiat Cinquecento rossa, richiesta a cui io non potetti oppormi visto che il suo spessore criminale. Fece anche il cambio di proprietà della macchina che si intestò e poi mi consegnò, per farm continuare a spacciare, una Fiat Punto nera, che io ho mantenuto per qualche mese”.

Il valzer delle auto

Fu in ogni caso un affare a perdere per Grillo: “Avevo acquistato la Fiat Cinquecento per 6000 euro circa 5-6 mesi prima, macchina che Aniello Bruno mi valutò 4000 euro e quindi siccome il mio debito nei suoi confronti ammontava a 3000 euro mi consegnò la Fiat Punto di sua proprietà che lui valutò 1000 euro. Dopo qualche mese io volevo fare il passaggio di proprietà della macchina ma mi resi conto che non si poteva fare in quanto vi era un fermo amministrativo e pertanto Pontillo mi consegnò un Fiat Doblò per poter circolare prendendosi in cambio la Fiat Punto che mi aveva dato Bruno.”

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