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Falsa dottoressa in una casa di cura: il tribunale la condanna

Di 9 Marzo 2019Cronaca

CASTEL VOLTURNO. E’ stata condannata a 3 anni di reclusione la 43enne Eleonora Vitolo di Castel Volturno. La donna  svolgeva la professione  di medico senza avere mai conseguito la laurea, né la specializzazione.

La condanna è stata emessa ieri dal gup del tribunale di Avellino, la donna svolgeva la professione presso una casa di cura convenzionata con il Ssn ed era riuscita anche ad entrare in un’associazione medica privata di Napoli.

 

Il caso era stato scoperto dagli Finanzieri del comando provinciale di Avellino, che avevano condotto la donna agli arresti domiciliari. Il falso medico, l’aveva fatta franca fino a questo momento grazie alla documentazione contraffatta prodotta per iscriversi all‘Albo dei Medici di Avellino. La donna prestava servizio presso la casa una casa cura ai Camaldoli di Napoli.

 

All’esito delle articolate indagini e dei capillari accertamenti economico-patrimoniali e bancari, in pochi mesi gli investigatori hanno anzitutto accertato come, nel corso del 2017, la donna fosse riuscita ad iscriversi all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Avellino, producendo documentazione contraffatta, allo scopo di indurre in errore la Commissione dell’Ordine professionale che, nelle more, aveva emesso il tesserino d’iscrizione, tuttavia mai ricevuto dall’indagata proprio grazie al tempestivo sequestro operato dai finanzieri.

 

L’articolata attività info-investigativa ha, inoltre, consentito di documentare che, tra il novembre del 2016 ed il maggio del 2017, l’indagata era riuscita ad iscriversi ad un’associazione medica privata di Napoli ed a svolgere la professione medica presso una casa di cura convenzionata con il S.S.N., anch’essa napoletana, producendo una laurea in Medicina e Chirurgia e un’abilitazione professionale, poi, risultate false.

 

I sette mesi in clinica

Alla luce degli indizi raccolti, è, altresì, emerso che, nei sette mesi di collaborazione con la clinica napoletana, la donna aveva normalmente assolto i propri compiti, durante i quali, tra l’altro, aveva effettuato controlli sanitari sui pazienti ricoverati, prestato cure mediche, compilato cartelle cliniche, prescritto e somministrato farmaci cd. “importanti” (antipsicotici, antiepilettici, ansiolitici etc.) e, in alcune occasioni, certificato il decesso di pazienti ricoverati.

L’approfondita analisi delle centinaia di cartelle cliniche, predisposte e sottoscritte dal falso professionista, opportunamente comparata con le risultanze delle indagini economico-patrimoniali, ha permesso di rilevare le effettive presenze ed i relativi prospetti dei compensi che la casa di cura regolarmente corrispondeva, mediante bonifico su conto corrente personale dell’indagata.

 

Laurea e tesserino nelle mani della Finanza

 

Nel corso delle investigazioni, i finanzieri hanno proceduto alle acquisizioni documentali presso gli Enti pubblici e privati coinvolti, alle audizioni delle persone informate sui fatti-reato per cui si procede, nonché a sequestrare:

  • la domanda di iscrizione all’Albo professionale;
  • il certificato di laurea;
  • l’attestazione del conseguimento dell’abilitazione all’esercizio della professione;
  • il tesserino di iscrizione all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Avellino.

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