Usura nella Valle, coppia nei guai: una intercettazione li incastra

Santa Maria a Vico. Sentenza confermata, stangata per una coppia di Santa Maria a Vico. E’ diventata definitiva la condanna già emessa in primo grado e poi ribadita in Appello, per M.G. (originario di Maddaloni) e C.P., residenti nella zona di piazza Aragona. I due avevano presentato ricorso contro una sentenza della Corte di Appello di Napoli nel novembre 2017 per il reato di usura, che aveva già confermato il verdetto del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

 

Il ricorso è stato dichiarato inammissibile 40 giorni fa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, ma le motivazioni della Suprema Corte sono state rese note in queste ore.  La Cassazione ha escluso la possibilità di una nuova valutazione delle risultanze acquisite per quanto riguarda il caso.

 

Decisiva, stando a quanto emerso dalle motivazioni, una intercettazione tra l’imputato e la vittima del reato dalla quale si evidenziavano i contorni del rapporto ritenuto “estorsivo” dai giudici e tale da smentire la tesi difensiva, che aveva fatto leva sulla mancanza dei tassi di interesse dopo il prestito erogato. La posizione della parte offesa e la sua ricostruzione è stata ritenuta pienamente attendibile. Oltre a dichiarare i ricorsi inammissibili, i due imputati sono stati condannati anche al pagamento della somma di 3mila euro.

 

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