Casal di Principe/S. Maria C.V./Macerata Campania. Comincia il mese decisivo per le sorti delle cinque persone accusate di estorsione aggrava dal metodo mafioso. Tra due settimane è fissata l’udienza conclusiva, al termine della quale potrebbe essere emessa la sentenza.
Nella giornata di lunedì il pm Maurizio Giordano ha infatti concluso la requisitoria per Carlo Bianco (Casal di Principe) Giovanni Garofalo (Casapesenna); Paolo Natale (Macerata Campania – frazione Caturano); Francesco Perna (Santa Maria Capua Vetere); Tommaso Tirozzi (Frignano). Sono stati invocati 11 anni per ciascun imputato ad eccezione di Natale per il quale il sostituto procuratore ha invocato 6 anni e mezzo.
I cinque sono accusati di essere intervenuti per recuperare una somma di denaro che un cliente doveva al suo fonitoreL’ipotesi di reato della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli è quella di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Bianco e Garofalo sono ritenuti i mandanti; Perna, Natale e Tirozzi gli esecutori materiali per aver costretto la vittima di consegnare la somma di 7500 euro. Secondo l’indagine il cliente aveva ricevuto dall’imprenditore Iorio una fornitura di legno di scarsa qualità (fatto per il quale aveva dovuto risarcire i suoi clienti e dal quale era derivato un danno nei suoi confronti di circa 25mila euro).
In conseguenza di tale esborso la vittima aveva contattato il suo fornitore comunicandogli che non avrebbe saldato il suo debito per la per la fornitura di legno. Iorio, però, secondo la Procura, anzichè chiamare l’autorità giudiziaria per il recupero del credito vantato, si era rivolto a Natale, suo dipendente, affinchè facesse intervenire il clan per il recupero del credito.
Sul posto si sarebbero presentati, secondo l’accusa, su mandato dei ras del gruppo Carlo Bianco, Giovanni Garofalo e Attilio Pellegrino, lo stesso Natale, Tirozzi e Perna riuscirono a farsi consegnare la somma di 7500 euro.