Blitz antidroga, carabinieri trovano conti dello spaccio. E spunta debito con “Peppe”

Santa Maria Capua Vetere. Cinque lettere, un riferimento apparentemente anonimo, ma che grazie alle intercettazioni ha messo i carabinieri sulla pista giusta. Nel corso dell’attività di indagine conclusasi con 5 arresti, i carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno infatti sequestrato anche diversi documenti, soprattutto manoscritti, riferiti all’attività illecita portata avanti dagli indagati.

 

Una sorta di contabilità dello spaccio dove erano annotate diverse cifre. Vicino ad una di esse c’era anche segnato un nome: “Peppe”. Per la Procura il riferimento è a Giuseppe Cortese, il nipote del defunto boss Angelo, ritenuto il fornitore del gruppo che vendeva la “roba” ai giovani della Città del Foro, e a un debito.

 

Qualsiasi dubbio su quel collegamento viene dissipato quando gli investigatori ascoltano un dialogo captato il giorno dopo l’arresto di Cortese da parte della polizia. A parlare sono Vladislav Stoica e Davide Signore e l’argomento è proprio il debito contratto col 29enne originario di Cervino:  “Con quell’armamentario mi ammazzava ma quando esce dal carcere glieli porto i soldi, non ti preoccupare. Tanto per quando esce ne abbiamo migliaia”.

 

Le intercettazioni captate hanno permesso di fotografare il modus operandi alquanto
innovativo dei componenti dell’associazione: il promotore, infatti, comunicava con gli altri associati
anche mediante un sistema informatico di messaggeria criptato noto come “Surespot” e provvedeva
in parte all’approvvigionamento di stupefacenti (in particolare, di marijuana) del gruppo attraverso
il servizio postale, previ accordi formalizzati via internet con pagamento dei fornitori in moneta
virtuale “Bitcoin”.

 

In queste ore partiranno inoltre gli interrogatori di garanzia: i primi ad essere sentiti dal gip saranno i tre reclusi in carcere (Giuseppe Cortese, Vladislav Stoica e Davide Signore), poi sarà la volta dei due agli arresti domiciliari (Francesco Triassi e Kevin Gravagno).

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