Caserta/Santa Maria Capua Vetere. Sono 8 i medici per cui è stato chiesto il processo. La richiesta è sopraggiunta dopo la morte di Andrea Arzillo, avvenuta il 4 agosto del 2013, per quella che sembrava essere una banale colica e che invece era un aneurisma.
Una prima diagnosi dell’ospedale certifica una colica addominale da sospetta appendicopatia. Intanto passano le ore, i dolori del paziente aumentano e si decide per una Tac. L’esame evidenzia che non si tratta di un appendice, ma di un aneurisma dell’aorta addominale. L’autore di quell’esame, cioè il medico radiologo Giovanni Moggio, diagnostica una circonferenza di soli 3 centimetri, quando invece lo spessore, si scoprirà dopo, è di gran lunga maggiore.
Gli altri medici, divenuti ora imputati sono: Francesco Mariano, di Curti, Donato Sciano, di Caserta, Sergio Sgueglia, di Napoli, Antonello Maresca, di Ercolano, Raffaele Carbone, di Caserta, Giuseppe Coppola, di Caserta, Raffaele Carotenuto di Pompei. L’accusa è di una idonea valutazione dei sintomi avvertiti da Andrea Arzillo, morto durante un intervento d’urgenza, nel tentativo di salvarlo, e collegati ad una pesante patologia acuta di aneurisma.