Ucciso sotto casa, si indaga su debito: setacciate ultime telefonate. Killer conoscevano la zona

Acerra. E’ un puzzle investigativo complesso ma al quale si aggiungono col passare delle ore nuovi tasselli quello sul quale stanno lavorando gli investigatori che vogliono dare un nome ed un volto ai due killer che ieri mattina hanno ucciso Vincenzo Mariniello, che avrebbe compiuto proprio oggi 46 anni.

 

Conoscevano la zona e la casa

Si segue l’ipotesi che a sparare sia stato uno solo, da distanza ravvicinata, al termine di un piano studiato a tavolino. I sicari conoscevano perfettamente la zona, centrale ma al riparo dal traffico, e soprattutto l’ingresso dell’abitazione di Mariniello. Due i ruoli, apparentemente ben definiti, nella fase esecutiva del piano di morte: il killer che ha esploso il colpo fatale che ha ucciso il 46enne (centrato alla testa) e il palo che, posizionandosi sulla cellula fotoelettrica del cancello elettronico, ha lasciato l’ingresso aperto per favorire la loro fuga. Il corpo di Mariniello è stato trovato, infatti, a bordo della Mercedes ma nei pressi del garage.

Ricostruita la dinamica, ora per gli investigatori si prospetta il compito più arduo, quello di fornire un movente al delitto, inquadrato fin da subito nell’ambito malavitoso. Mariniello, assolto in un’indagine per truffa alle assicurazioni, era libero da pochi giorni, dopo aver passato gli ultimi due mesi agli arresti domiciliari, in quanto coinvolto in un blitz antidroga. L’attenzione degli inquirenti è focalizzata proprio sulle prime ore che il figlio di Gennaro “o’ cammurristiello”, il boss ucciso nel marzo 2000 con un fucile da un cecchino, ha trascorso da uomo libero: possibili incontri, telefonate, messaggi. Per questo motivo sarà scandagliato dai carabinieri del reparto di Castello di Cisterna anche il traffico telefonico, oltre alle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona che avrebbero potuto riprendere almeno una fase della fuga.

 

Spunta un possibile movente

Tra scenari più o meno credibili e svariate ipotesi le forze dell’ordine non stanno lasciando nulla al caso compresa la pista che conduce a un grosso debito contratto. Di certo è un delitto che ha scosso l’opinione pubblica che teme un’escalation, anche perchè nell’agguato è caduto il componente di una famiglia (mai coinvolto in prima persona in fatti di sangue, ndr) già coinvolta nella faida degli inizi degli anni Duemila.

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