Casal di Principe. Gli Zagaria hanno ancora contatti coi politici, gli Iovine ormai sono quasi un ricordo, gli Schiavone provano a rimanere ancora legati al territorio e i Bidognetti si affidano ai nuovi. E’ questo il quadro tracciato dalla Dia nella relazione semestrale, resa nota in queste ore, e che si riferisce alla prima parte del 2018.
Per quanto il cartello dei CASALESI sia stato fortemente colpito sul piano militare e patrimoniale, le più recenti risultanze investigative danno comunque conto di una notevole operatività. In particolare, la fazione SCHIAVONE, dopo l’arresto dei suoi vertici, è guidata da personaggi che, pur non essendo ad essa legati da stretti vincoli di sangue, hanno saputo dimostrare autorevolezza e capacità di controllare il territorio. Il clan ZAGARIA conferma la sua spiccata vocazione imprenditoriale capace di amministrare ed investire risorse e di mantenere saldi i rapporti con le pubbliche amministrazioni, non solo locali ma anche di livello superiore. Il clan IOVINE mostra, anche in ragione della scelta collaborativa del suo vertice, una ridotta operatività rispetto ai clan ZAGARIA e SCHIAVONE; mentre nel clan BIDOGNETTI emerge una componente interna denominata “Nuova Gerarchia Casalese”, nata col placet dello storico capoclan ed attiva in diversi comuni del casertano e del basso Lazio.
Una conferma è data dall’operazione conclusa, nel mese di marzo, dai Carabinieri di Aversa, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 soggetti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione abusiva di armi, munizioni e sostanze esplodenti, con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini hanno delineato l’esistenza del citato, nuovo gruppo e le reiterate richiesta estorsive in danno di alcuni imprenditori casertani e napoletani, destinatari anche di azioni intimidatorie in danno di abitazioni ed esercizi commerciali.