Paola Cortellesi “regina” di Maestri alla Reggia

CASERTA (Stefania Mastroianni). Un palazzo reale gremito ha atteso l’ultima ospite della rassegna cinematografica Maestri alla Reggia, appuntamento ormai fisso per gli studenti e i cittadini di Caserta e provincia.

Paola Cortellesi ha sfilato lungo la passerella della Cappella Palatina della Reggia circondata dal personale deputato alla sua sicurezza. E, già da quel momento, inizia lo spettacolo comico. Tra l’accorrere dei fotografi, le luci dei flash, Paola sorride ironica agli obiettivi nel corridoio ricavato tra le sedute per gli ospiti, poi mette in scena una gag involontaria, che le favorisce proprio uno dei presenti. Un uomo si alza leggermente dalla sedia per mimare il gesto di una foto con lei, poi si risiede ma Paola lo fa rialzare e sta al gioco: ora lui la foto con lei se la fa davvero e lei nello scatto lo indica divertita.

 

 

 

La sala ride, la mattacchiona Cortellesi, con la sua eleganza, è già riuscita a strappare un po’ di comicità.

L’attrice romana viene presentata da Remigio Truocchio, ideatore di Maestri alla Reggia, grande appassionato di cinema e appena di ritorno dalla Berlinale, che annuncia l’intenzione di continuare con una quarta stagione della rassegna.

A portare i saluti dell’Università Vanvitelli, che organizza l’evento, la Professoressa Lucia Monaco del Dipartimento di Giurisprudenza, da sempre vicina agli studenti.

 

 

 

 

Paola Cortellesi viene invitata, insieme a Piera Detassis, autorevole direttrice di Ciak Magazine (la più importante rivista specializzata in cinema), a sedere sulle poltrone in stile barocco adibite per l’evento, dove la giornalista nomina l’attrice “Regina” dell’evento. “Me pare un po’ troppo, ma quando me ricapita?” commenta Cortellesi in romanesco.

Prima di cominciare, l’attrice domanda agli studenti riversi sui gradini a due passi da lei se i suoi denti sono puliti e non c’è traccia di insalata. Un modo per stemperare l’importanza dovuta alla solennità del luogo.

Intervistata dalla Detassis, Paola racconta la sua carriera fin dal principio, quando a 13 anni presta la sua voce per la canzoncina dell’immaginario Cacao meravigliao al programma “Indietro tutta” di Renzo Arbore negli anni 80, sostenendo che, se ancora non contava a quell’età di farlo come mestiere, attrice non lo si diventa mai per caso.

Quelli che dicono così dicono una grandissima ... ”  dice Cortellesi ironica senza terminare la frase.

“A quell’età volevo fare la ballerina o la cantante, poi con gli anni è venuta fuori questa attitudine attoriale. Comunque l’esperienza con Cacao meravigliao fu bellissima, mi portò fortuna. E anche ai negozianti! Alcuni pensavano che il cacao meravigliao esistesse veramente e lo cercavano dai commercianti, pensate un po’! E molti lo vendevano pure!” racconta l’attrice, ironizzando sulla furbizia del venditore.

 

 

 

Nel ripercorrere il passato, Paola Cortellesi ricorda gli inizi da attrice, quando a vent’anni, mentre studiava recitazione, per guadagnarsi un po’ di soldi faceva Biancaneve nei parchi per bambini, in veste di animatrice, oppure quando faceva il piano bar nei locali romani, esperienza questa che ha messo a dura prova la sua autostima: “Non è facile cantare mentre chi ti ascolta pensa alla bionda che si è portata quella sera e non se ne frega assolutamente niente della musica del piano bar!” sottolinea ironica.

La serata è intervallata dalla riproduzione di clip audio rappresentative dell’arte di Cortellesi (scene tratte da “La befana vien di notte”, “Come un gatto in tangenziale” e uno sketch comico in cui imita Franca Leosini mentre intervista la cantante Laura Pausini in una fantomatica puntata del programma “Storie maledette”).

Grande talento comico, Paola afferma che la sua attitudine alla risata è una grande responsabilità: “Il pubblico si aspetta da te che tu faccia sempre ridere, ma non è sempre così, a volte non ci riesci, non si improvvisa come pensano alcuni. Bisogna tener conto del fatto che un monologo è frutto di un lungo lavoro, dove anche cambiare il posto di una virgola stravolge tutto il senso. Una parola, una frase possono aggiungere comicità.

Durante la sua conversazione con Piera Detassis, Paola Cortellesi mostra di amare con misura il proprio lavoro, perché quello dell’attore che si proietta nel genere comico è sempre un mestiere che va svolto con grande equilibrio : “Basta poco per sforare, per andare oltre il confine della misura e non far ridere. Perché non su tutto si può strappare una risata al pubblico. Quello della comicità è un terreno sdrucciolevole” afferma l’attrice.

 

 

 

La leggerezza con cui Paola si racconta incanta il pubblico accorso numeroso (molti tra i presenti costeggiano, in piedi, le pareti laterali della Cappella Palatina) che, alla fine della conversazione, non ha nessun imbarazzo a porle qualche domanda o qualche curiosità.

In fondo, Paola Cortellesi è “una di noi”, come si direbbe allo stadio, una ragazza di borgata che è finita a fare l’attrice, con tutto il garbo e l’eleganza che una comicità di qualità richiede.

 

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