Napoli. Protesta al carcere di Poggioreale di Napoli, sia all’interno con un gruppo di detenuti che all’esterno con un gruppo di una trentina di donne che hanno bloccato alcuni agenti di polizia penitenziaria all’interno di un parcheggio lanciando anche alcune bottiglie di vetro. Lo rende noto il Sappe che individua come causa scatenante la morte, giorni fa, di un detenuto. Secondo quanto anche confermato dalla Polizia di Stato, i detenuti dei reparti ‘Livorno’ e ‘Salerno’ hanno messo in atto una protesta ‘rumorosa’ battendo oggetti contro le sbarre.
All’esterno “un gruppo di circa 30 donne, familiari di detenuti – spiega il Sappe – hanno lanciato bottiglie e pietre sia contro il cancello ed anche all’interno del parcheggio per protesta contro il personale di polizia penitenziaria sequestrando una decina di colleghi all’interno del parcheggio, la macchina di qualche agente è rimasta colpita. Un altro presidio di 8-9 persone erano sedute a terra e una 40 di persone in piedi hanno tentato di bloccare la strada.”
E’ per la morte di Claudio Volpi, detenuto di 34 anni morto nei giorni scorsi nel carcere di Poggioreale che è scattata la protesta. La moglie del detenuto, ieri sera, durante la protesta, ha raccontato quello che è successo: “Giovedì ho fatto il colloquio e mio marito stava benissimo mi ha anche baciato – racconta – poi ho saputo che era morto, nessuno mi ha chiamato, nessuno mi ha avvisato. Sono andata io dai carabinieri per capire perché è morto mio marito. Io ho saputo che è stato tre giorni sul letto, morto. Per una febbre a 38,5 non si può morire, non si può morire”.