Straniero recluso dà fuoco alla cella, scoppia l’inferno: 9 agenti intossicati

Regionale. Tragedia evitata all’interno del carcere di Ariano Irpino (Avellino) a causa dell’incendio appiccato da un detenuto all’interno della sua cella. Ne dà notizia il segretario della Campania del Sappe, Emilio Fattorello. L’episodio si è verificato nella tarda mattinata quando un detenuto di origine africana, con pena in scadenza nel 2020, per protesta ha dato fuoco al materasso e al cuscino.

 

Le fiamme hanno in brevissimo tempo raggiunto le altre suppellettili, sprigionando fiamme e una nube di fumo tossico. Decisivo è stato l’intervento degli agenti in servizio che hanno messo in salvo il detenuto e con l’aiuto di altro personale in servizio spento l’incendio che si stava propagando ad altri ambienti della casa circondariale. Nove agenti sono rimasti leggermente intossicati e a bordo di numerose ambulanze giunte sul posto hanno dovuto far ricorso alle cure dei medici del locale ospedale. Il segretario nazionale del Sappe, Donato Capece, assieme al segretario regionale Fattorello, ha espresso il suo ringraziamento per la tempestività ed il valore con cui hanno operato gli agenti della Polizia penitenziaria.

 

Giovedì scorso si era registrato un altro momento di tensione quando un detenuto aveva aggredito, colpendolo anche con un estintore, un agente. Restano comunque le tensioni per le condizioni di vivibilità e sicurezza in cui si trova ad operare l’organico – considerato sottostimato – con gli agenti che devono far fronte ai 300 detenuti ospitati nel carcere irpino. In segno di protesta, gli stessi agenti rifiutano il vitto offerto dalla mensa interna per sollecitare interventi alle strutture e una più adeguata gestione delle risorse umane che prestano servizio nel carcere.

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