Uccise la moglie, il secondo verdetto non lascia scampo al marito-killer

Sant’Antimo/San Marcellino. Ergastolo confermato. A meno di clamorosi colpi di scena in Cassazione, non avrà più un giorno da uomo libero Carmine D’Aponte, l’uomo accusato e condannato per l’omicidio di sua moglie, Stefania Formicola, la donna di 28 anni assassinata all’alba del 19 ottobre del 2016, a Sant’Antimo, con un colpo di pistola al cuore sparato proprio dal consorte dal quale si stava separando e con il quale era ferma in auto.

 

La seconda sezione penale della Corte di Appello di Napoli, presidente Patrizia Mirrala, ha confermato il verdetto già emesso il 12 febbraio 2018, dal Tribunale di Napoli Nord che aveva condannato Carmine D’Aponte all’ergastolo, per omicidio volontario.

 

Accolta la tesi dell’accusa, espressa pochi giorni fa nella requisitoria del sostituto procuratore della Corte di Appello Edoardo Clienti ed evidenziata dall’avvocato della famiglia Formicola, Raffaele Chiummariello.

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