Addio prof, due comunità piangono un docente speciale. Il ricordo commosso di don Antonio

Capodrise. Era un docente speciale Michelangelo Riondino. Era un docente speciale, perchè, prima di ogni altra cosa, era un uomo speciale. Curioso, attento, generoso: un compagno prezioso lungo il sentiero tortuoso della vita per tanti ragazzi meno fortunati. Per questo la notizia della sua morte sta gettando nello sconforto le comunità di Marcianise e Capodrise, città che domani gli darà l’estremo saluto.

Ad annunciare la data dei funerali è la pagina ufficiale della Caritas con la quale collaborava da anni: “La Caritas parrocchiale San Simeone Profeta di Marcianise unitamente alla comunità delle Suore Elisabettine, all’equipe educativa della casa famiglia “La casa delle rose” saluta con tanto affetto il prof. Michelangelo RIONDINO, ora nell’abbraccio di Dio. Le esequie si svolgeranno Giovedì, 7 Febbraio 2019, alle ore 16:00 presso la Chiesa Sant’Andrea Apostolo in Capodrise.”

Struggente il ricordo di don Antonio Piccirillo, parroco della chiesa di San Simeone che con lui ha condiviso il percorso del volontariato prima a Capodrise e poi a Marcianise:  “Michelangelo è stato uno dei primi volontari presso la parrocchia Immacolata Concezione in Capodrise, da subito dedito al DOPOSCUOLA per bambini e ragazzi disagiati. Non amava la Chiesa delle “liturgie sacre”, per intenderci la Chiesa che trascura la vita dei figli, mentre offre incessantemente preghiere e incenso all’altare. Mostrava rispetto profondo verso il ministro ordinato, il sacerdote, ma al tempo stesso esigeva dalla vocazione sacerdotale la giusta prossimità al fratello bisognoso. Nella mia vita, ho conosciuto pochi professori che si sono lasciati ferire dall’amore per i libri, per la cultura e al tempo stesso dall’amore per la VITA dei più svantaggiati. Nel doposcuola, che svolgeva con assiduità e creatività, si era inventato anche la “pausa ricreativa”. Mi diceva: ” Caro don, i ragazzi devono studiare e divertirsi. Solo lo studio, annoia!”. Procurava personalmente merendine e palloni per farli giocare nel cortile adiacente la Chiesa . Michelangelo viveva il volontariato con questa tensione nel cuore che, successivamente, ha portato con sé dalla parrocchia dell’Immacolata alla Comunità delle Suore Elisabettine in Marcianise.”

 

“Servire, con umiltà e pazienza, i bambini e i ragazzi assistiti era diventata, con il pensionamento dalla scuola, un’esigenza del suo cuore. Quando gli chiesi di darmi una mano a San Simeone Profeta era già consapevole di essere più fragile. Non ha vinto il male che lo ha trafitto nel corpo, ma ha vinto il suo amore gratuito e sincero per gli ultimi. Era questa la sua professione di fede a cui devo una lezione di vita e la mia preghiera di lode e di ringraziamento al Signore. Ciao Prof!”

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