Ordinanza per Fabio ‘u cicculillo: acciuffato a casa e portato in cella

AGGIORNAMENTO.  Fabio Affinita è stato ritenuto gravemente indiziato dei delitti di
maltrattamenti in famiglia e lesioni volontarie, consumati ai danni di un familiare, diversamente
abile ed invalido civile per disabilità psichica.
Le condotte dallo stesso consumate – aggravate dalla minorata difesa – si concretizzavano
in continuate ingiurie, aggressioni fisiche – realizzate anche con un bastone -, cagionanti lesioni
personali, nonché in minacce volte a percepire somme di denaro tratte dalla pensione di invalidità
del familiare.

 

Le indagini erano originate dalla denuncia presentata dal padre, in data 12.1.2019, il quale
dettagliava i fatti e consentiva di ricostruire la vicenda criminale e, all’esito dei rapidissimi
approfondimenti, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere formulava istanza
coercitiva a cui faceva seguito la conforme ordinanza del Gip.
La persona arrestata risultava peraltro sottoposta a diversa Misura Cautelare degli Arresti
Domiciliari per altri fatti estorsivi consumati ai danni di locali esercenti.
Espletate le formalità di rito, l’arrestato veniva associato presso la Casa Circondariale di
Santa Maria Capua Vetere.

 

Santa Maria a Vico. I carabinieri della stazione di Santa Maria a Vico, diretti dal maresciallo Conca, hanno eseguito un ‘ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del noto pregiudicato, Fabio Affinita alias ‘o Cicculillo di via Panoramica.

Il 33enne è stato prelevato nel pomeriggio dalla sua abitazione e portato in carcere dopo le formalità di rito.

Affinita è accusato di maltrattamenti, lesioni,  percosse e danneggiamenti nell’ambito familiare. Uno scenario che durava da diverso tempo e che indotto il pm a spiccare l’ordinanza di custodia cautelare. Diverse le violenze e le botte inferte ad alcuni membri della sua famiglia.

Alcuni mesi fa, con accuse più gravi, fu spedito in carcere il fratello Roberto detto Ti Ti.

 

La condanna di questa estate

 

Fabio Affinita poco meno di due anni fa finì in carcere per violenza privata e tentata estorsione ai danni di due imprenditori della zona.
Il pm aveva chiesto sette anni, il giudice a luglio scorso lo ha condannato ad anni 3, assolvendolo per l’estorsione, la violenza privata e la tentata estorsione ai danni di un imprenditore di via Napoli e condannandolo per la sola tentata estorsione ai danni di un gommista. Stava scontando la condanna ai domiciliari quando sono arrivati i carabinieri.
Per i fatti che allora gli furono contestati gli andò di lusso.

 

 

 

Exit mobile version