Nuova inchiesta sul clan, 5 nei guai: si avvicina il momento chiave

San Cipriano d’Aversa/Casapesenna. Pochi giorni per il primo verdetto. La prossima settimana è stata fissata l’udienza preliminare del procedimento che vede coinvolte cinque persone per le quali il pubblico ministero della Dda Maurizio Giordano ha chiesto il processo. Si tratta di Mario Nobis, 38 anni, figlio di Salvatore Nobis detto “Scintilla” e accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso; dello zio, Giovanni Nobis, fratello di Salvatore, e della moglie Rita Fontana, accusati di reimpiego di capitali illeciti e intestazione fittizia accusata dal metodo mafioso; dello stesso Salvatore Nobis e di Giuseppe Inquieto, fratello di Nicola e accusato di camorra.

 

Per la prima volta nell’inchiesta emerge il ruolo di Salvatore Nobis: il 38enne avrebbe infatti, secondo la ricostruzione della Dda, ricoperto il ruolo di collante tra il padre e alcuni esponenti del clan dei Casalesi, soprattutto per quanto concerne il settore delle estorsioni. Percorsi, quelli seguiti dall’Antimafia, che conducono dritti in Romania e finiscono per unire gli interessi della famiglia di “Scintilla” a quelli degli Inquieto, fedelissimi di Michele Zagaria.

 

Dal cambi degli assegni ai videopoker, dalle informazioni provenienti dal carcere agli stipendi alle famiglie fino al caseificio di famiglia: sono tanti gli aspetti monitorati nel corso dell’indagine sulla quale tra qualche giorno dovrà pronunciarsi il gup Finamore che dovrà decidere se mandarli a processo o optare per il proscioglimento. Nel collegio difensivo gli avvocati Ferdinando Letizia, Paolo Caterino e Angelo Raucci.

 

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