Incendio impianto rifiuti, M5S: “Verifica illeciti e risarcimento per il territorio”

Marcianise. Il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa affinchè si possa far luce su quello che è accaduto al sito di gestione di rifiuti L.E.A. nel Comune di Marcianise, che andò a fuoco nell’ottobre scorso.
Abbiamo analizzato tutti i documenti con cui sono state concesse le autorizzazioni all’impianto di Marcianise, che prima era dell’imprenditore Iavazzi raggiunto da interdittiva antimafia nel 2015, e poi solo nel 2017 attraverso un fitto di ramo d’azienda l’impianto passò con tutte le autorizzazioni alla L.E.A.. Secondo noi ci sono molte cose anomale, la prima è che almeno dal 2008 si sapeva che su quel sito vi erano rifiuti interrati fino a 3 mt, mai rimossi” così la portavoce del M5S Vilma Moronese Presidente della commissione ambiente del Senato, che assieme ad altri senatori del MoVimento, ha inviato al Ministero dell’Ambiente l’atto ispettivo.

Episodi non chiari

 

“Ci sono anche altri episodi non chiari – spiega Moronese – ci risultano documenti da parte del Consorzio ASI di Caserta il quale chiedeva un intervento alla Regione Campania ed al Comune di Marcianise, perché l’azienda non era in regola nei confronti dello stesso Consorzio, ed anche con le autorizzazioni” afferma la senatrice, che poi continua “abbiamo riscontrato inoltre che vi erano stati abusi edilizi da parte della L.E.A., e che la fideiussione potrebbe avere problemi in quanto l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni il 30 novembre scorso ha comunicato che sono state emesse polizze false proprio da quell’azienda con cui aveva stipulato la polizza la L.E.A. di Marcianise. Insomma una situazione molto complessa, nella quale vogliamo andare sino in fondo, per verificare eventuali illeciti amministrativi e fare in modo che il territorio riceva un giusto risarcimento per i danni ambientali ed alla salute subiti, nonchè modificare le norme utilizzate per ottenere quelle che per noi sono state facili autorizzazioni” conclude.
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