Nubi nere sull’Oma Sud: “Dopo il 31 c’è il baratro”. Appello a Di Maio

Capua. Incertezza sul futuro. E’ il dato emerso dall’incontro di ieri con il Capo gabinetto della Prefettura di Caserta, dott.ssa Fedele, a cui hanno preso parte i vertici dell’azienda Oma Sud di Capua e i rappresentanti sindacali territoriali. Quello che doveva essere un incontro per identificare soluzioni unanimi al fine di salvare l’azienda e di conseguenza i posti di lavoro ha confermato le preoccupazioni in merito.

 

Per i rappresentanti territoriali della UGL Ferdinando Palumbo e Mauro Naddei, l’incontro è servito a “richiamare l’azienda al rinnovo delle politiche industriali della OMASUD, che ha il dovere di garantire una sostenibilità a lungo termine dell’azienda.” La UGL ha chiesto il supporto della Prefettura perché venga convocato al più presto un tavolo istituzionale al Ministero dello Sviluppo Economico, coinvolgendo altre entità del polo aerospaziale di Terra di lavoro per il rilancio dell’azienda.

 

Dall’incontro però sembra essere emerso un dato preoccupante, quello di una sostenibilità economico-finanziaria basata su sovvenzioni statali, sulle quali gravano criticità burocratiche che si ripresentano da molto tempo.

Ricordiamo che cento lavoratori hanno pesanti arretrati da percepire e rischiano di restare a casa senza alcuna tutela economica, visto che gli ammortizzatori sociali utilizzati negli anni sono esauriti e che, al momento, sono in ferie forzate fino al 31 gennaio. Dopo tale data, non c’è garanzia che tornino al posto di lavoro.

Una situazione da monitorare con attenzione per il territorio casertano che vede minacciata un’altra importante realtà produttiva campana. Un fallimento “che ci auguriamo di scongiurare con tutte le nostre forze” dichiarano Palumbo e Naddei.

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