Risolto omicidio di camorra, 2 arresti: bloccata la scarcerazione del ras. TUTTI I NOMI

 

Giugliano. Nella mattinata odierna personale del Centro Operativo D.I.A. di Napoli ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale D.D.A. nei confronti di NAPOLITANO Francesco e di OLIMPIO Michele, elementi apicali del clan “MALLARDO”, poiché ritenuti responsabili, in concorso, dell’omicidio di DI LORENZO Mario, avvenuto in Giugliano in Campania (NA) il 12.10.1996.

 

A NAPOLITANO Francesco – detenuto presso il carcere di Parma in regime di cui all’art. 41 bis O.P. in esecuzione di una condanna definitiva per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso nella quale veniva riconosciuto reggente del clan MALLARDO e prossimo alla scarcerazione – viene in particolare contestato di essere stato, quale reggente pro tempore del clan, il mandante dell’omicidio, deciso a seguito delle reiterate violazioni alle “regole” dell’organizzazione camorristica di cui lo stesso DI LORENZO faceva parte; mentre ad OLIMPIO Michele viene contestato di essere stato l’esecutore materiale dell’azione delittuosa in concorso con CARACALLO Filippo, anch’egli affiliato al clan Mallardo e divenuto collaboratore di giustizia nell’aprile 2018, nei confronti del quale si è proceduto separatamente.

 

Ad OLIMPIO Michele – attualmente detenuto presso il carcere di Voghera in espiazione di condanna alla pena di trent’anni di reclusione per omicidio aggravato, in quanto riconosciuto colpevole, in concorso con altri, dell’omicidio del pluripregiudicato GIGLIOSO Luigi, luogotenente di ALFANO Giovanni, all’epoca a capo del sodalizio criminale egemone nel quartiere Posillipo, commesso a Napoli in data 18.09.1997 – è invece attribuito il ruolo di esecutore materiale del delitto.

 

Secondo il provvedimento cautelare, le dichiarazioni del CARACALLO, poste a base del provvedimento cautelare, che hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’omicidio, di individuare gli esecutori dello stesso ed il contesto criminale in cui era maturato, risultano ampiamente riscontrate dalle attività tecniche svolta dalle D.I.A. in separato procedimento, nei confronti di OLIMPIO Michele.

 

Dalle indagini svolte è emerso, in particolare, che l’OLIMPIO, preoccupato del possibile pentimento del CARACALLO, aveva deciso di parlargli convocandolo a Busano dove all’epoca si trovava ristretto in regime di detenzione domiciliare. Proprio il giorno della convocazione, peraltro, e probabilmente proprio a cagione della stessa, il CARACALLO si era presentato ai C.C. di Giugliano manifestando la sua volontà di collaborare con la giustizia.

Dalle indagini svolte emergeva, inoltre, che a seguito della sua scarcerazione, il NAPOLITANO  avrebbe assunto nuovamente la reggenza del sodalizio.

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