Caserta. Nelle sale da appena quattro giorni, il film del regista Massimiliano Bruno “Non ci resta che il crimine” – un cast importante con Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi e Marco Giallini – ha già provocato polemiche e prese di posizione per una frase in cui si parla della “mozzarella contaminata di Caserta”. Spettatori perplessi nel capoluogo della Reggia all’uscita dai cinema, e ovviamente anche il Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala campana Dop è intervenuto a difesa dei produttori, dopo aver ricevuto segnalazioni da soci e normali cittadini. E’ Giallini a pronunciare la frase, “non ci resta che vendere la mozzarella contaminata di Caserta”.
“Una battuta che rappresenta un falso storico e un’offesa inaccettabile a un intero territorio” la definisce in una nota il presidente del Consorzio Domenico Raimondo, che annuncia la linea dura. “Siamo ben oltre la bufala in tempi di fake news. Per questo abbiamo già incaricato i nostri legali di mettere in campo tutte le azioni necessarie a tutela dei produttori di mozzarella Dop, ma anche a difesa di una terra ingiustamente martoriata da stereotipi che non possono essere rilanciati anche da un film.
“Nessuna mozzarella Dop – aggiunge Raimondo – è mai risultata contaminata, nemmeno nei periodi più difficili, che per fortuna sono alle spalle. Oggi i consumatori testimoniano ogni giorno quanto amano la bufala campana, visto che nel 2018 abbiamo raggiunto il record storico di produzione con oltre 50 milioni di chili di mozzarella sulle tavole di tutto il mondo. Essere infangati al cinema è intollerabile, e il nostro appello va a tutte le istituzioni campane per una mobilitazione collettiva contro ogni tentativo di gettare ombre su questa terra. Siamo stufi di comportamenti del genere e non li tollereremo più. Faremo valere la nostra dignità e il nostro orgoglio in ogni sede. Pretendiamo rispetto da tutti” conclude il presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella Dop.
Uno dei primi a segnalare la vicenda su facebook è stato ieri sera l’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, che ha visto il film, e all’uscita dal cinema, è stato avvicinato da molti cittadini. “Sono rimasto sconcertato – spiega – per una frase che lede l’immagine di un territorio e di un’eccellenza come la mozzarella di bufala. Non capisco come si possa ancora pronunciare quelli che sono luoghi comuni, che non corrispondono al vero. Tanta gente, all’uscita dalla sala, era arrabbiata per un’offesa gratuita, e mi ha chiesto di intervenire”, conclude Del Gaudio.